«Healty Builidings», le quattro «i» da superare per creare valore aggiunto nei nostri edifici
L’importanza di una buona qualità dell’aria all’interno dei nostri edifici raccolta in quattro “i”, quattro parole chiave descritte da Joseph Allen all’interno del suo libro “Healthy Buildings: How Indoor Spaces Drive Performance and Productivity”. Durante l’ultimo webinar di progetto QAES svoltosi ieri, giovedì 16 dicembre, si è discusso anche di questo: del valore aggiunto che gli edifici, e quindi anche le scuole, possono offrire se gestiti in maniera ottimale dal punto di vista della qualità ambientale interna. “Nella creazione di questo tipo di valore ci sono quattro ostacoli principali che vanno superati: Information, Inertia, Incumbency, Incentive”, ha raccontato Carlo Battisti, coordinatore del progetto QAES.
Il primo punto riguarda la mancanza d’informazione riguardo i benefici – dal punto di vista della salute e della produttività – che un edificio può creare nei confronti delle persone che lo vivono. “Inertia” è un termine invece che si rifà al settore delle costruzioni: “Storicamente è un comparto molto lento nel cambiamento, con processi complessi. È ancora difficile creare processi di industrializzazione corretti e questo è un problema che va risolto”, racconta Battisti.
“Incumbency”, si rifà invece a tutte quelle persone già presenti all’interno di questo processo di cambiamento delle costruzioni. Far cambiare lo scenario esistente verso una concezione diversa degli edifici è difficile. L’ultimo punto, “Incentive”, parla dei benefici finanziari che si ricavano dall’avere edifici ad alte prestazioni ambientali e sostenibili e di cui non tutti riescono a godere. Una tematica che diventa molto complessa specie se si parla di edifici scolastici. “La situazione generale è molto frastagliata. Riuscire a generare un valore dai nostri edifici superando questi quattro ostacoli descritti nel libro di Allen è una sfida importante che dovremmo cercare di vincere in futuro”, conclude Battisti.