Al lavoro in azienda anche se no-vax, l'imprenditore Gerhard Tratter: «Più del Covid ho paura della crisi»
“Il Covid? Mi preoccupa di più la crisi del mercato dell’automobile”. A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera, senza neanche troppi giri di parole, è l’imprenditore altoatesino Gerhard Tratter, a capo dell’azienda di famiglia Tratter Engineering di Bolzano, impresa del settore della componentistica in plastica per l’automotive, con 25 milioni di fatturato, stabilimenti in Italia, Austria e Polonia ed esportazioni in tutto il mondo. L’azienda conta in tutto 53 dipendenti e di questi 5 sono no-vax: quattro lavoratori e l’imprenditore stesso. Tratter ha deciso infatti di non vaccinarsi perché “non si sentirebbe al sicuro”, ma ha comunque deciso di entrare nella sua azienda e lavorare nonostante non abbia il Green Pass e il rischio multa sia elevato. E lo farà anche oggi, lunedì 14 febbraio, giorno in cui scade il termine per gli over 50 per mettersi in regola con la somministrazione. Da domani scatteranno i controlli in uffici, negozi e aziende.
Tratter ha spiegato come i suoi quattro dipendenti no-vax abbiano il Green pass e possano lavorare per i prossimi sei mesi, avendo contratto recentemente il virus. Il futuro? Tutto da scoprire, tra il rischio di dover dire addio ad alcuni collaboratori e quello di rimanere privo di operai specializzati difficili da trovare in Alto Adige. “Togliendo dal mercato persone valide solo perché non vogliono vaccinarsi, a risentirne sarà però l’economia intera. Spero che il governo l’abbia considerato”, ha spiegato l’imprenditore al quotidiano. La paura per Tratter è quella di una nuova crisi per l’Automotive, come quella vissuta nel 2019 quando gli ordini erano già in calo e il Covid diede la mazzata definitiva con le successive chiusure. Nel 2020 e 2021 si è lavorato al 50-60% della capacità per la carenza di chip e il passaggio alle auto elettriche. E ora la strategia per rimanere competitivi è quella di diversificare le proprie attività.