I confini fuori e dentro di noi, da sciogliere come neve al sole
Tre giorni per ragionare sul futuro e sui confini che ci impediscono di raggiungerlo. Il senso di Three Days For Future, la rassegna culturale organizzata e curata da Alto Adige Innovazione attraverso la rubrica dedicata alla cultura BIS, in collaborazione con la Libreria Ubik di Bolzano e il Waag Cafè di piazza del Grano, sta tutto in questi due termini. Sono i termini sui quali si basa la raccolta degli articoli di Massimiliano Boschi «Alto Adige Doc 2. Una Provincia confinata» che presentiamo per l’occasione (acquistabile alla Ubik o su Amazon) martedì 14 alle 17.30 al Waag Caffé nel primo appuntamento della rassegna (qui il programma completo). Pubblichiamo nell’occasione l’introduzione al libro scritta da Luca Barbieri, direttore editoriale di Alto Adige Innovazione che martedì dialogherà con Massimiliano Boschi con un’incursione specialissima da parte di Benno Simma.
Quando si vuole descrivere un concetto, un’operazione utile è solitamente quella di provare a tracciarne i confini. Più i confini sono netti, più quel concetto ci sembrerà chiaro, rassicurante, monolitico. Accade anche con i territori e con le identità. I confini rassicurano, i confini chiudono e difendono. Ma cosa succederebbe se – all’interno di quei confini così tracciati – qualcuno scoprisse, tutto a un tratto, che le parole utilizzate per tracciare quell’identità avevano un senso diverso per gli uni e per gli altri?
Dopo due anni di pandemia, l’Alto Adige Südtirol appare sotto choc. La regione aperta e innovativa, votata alla scienza, la piccola Europa nel cuore dell’Europa, si è scoperta una provincia divisa al suo interno, nei confronti della scienza, della medicina ufficiale, dell’autorità e nel proprio rapporto con il resto del mondo. Tra sonderweg, scaldacolli e appelli alla vaccinazione dall’effetto quantomeno deludente, ci risvegliamo più fragili e meno «cool» di un tempo.
Suonati come un pugile dopo una partita dall’esito inatteso, con il «nemico» in casa (e come può reagire un territorio che il nemico l’ha sempre visto fuori?), la cosa migliore è prendersi una pausa per rimettere in ordine i pensieri, riavvolgere il film della partita e provare a individuare quei turning points dove la nostra storia poteva, può e potrà prendere strade diverse. Non sul tema del Covid, che questo libro volutamente non tratta, ma su quello dei confini e delle identità che riteniamo essere un prodromo indispensabile per provare, nei prossimi mesi e anni, a capire cosa è successo. Ne parlano con Massimiliano Boschi in questo secondo volume di Alto Adige Doc lo storico Hans Heiss e il giurista Francesco Palermo. Una piccola cassetta degli attrezzi che speriamo possa aiutare, anche chi si sente un po’ in confusione, a cambiare punto di vista. O almeno a considerarne un altro. (Luca Barbieri)