Il Brennero fuori dal tunnel
Quotidianamente attraversano il Passo del Brennero migliaia di persone, mezzi, tir e merci, transitando per lo più lungo l’autostrada e sulla ferrovia, probabilmente ignorando la presenza della piccola frazione che sorge in prossimità del confine. Chi invece ci arriva dalla strada statale o persino in bici, avendo la pazienza di inerpicarsi fino agli oltre 1300 m del Passo, si trova di fronte ad un agglomerato di costruzioni e di edifici costretto nello spazio lasciato libero in fondo alla valle da ferrovia e autostrada. Il legame tra il Passo e le infrastrutture che lo attraversano è molto stretto, e nel corso degli anni l’evoluzione dei sistemi di trasporto ha determinato le fortune del Brennero. Ci dà la conferma di questo il Sindaco Martin Alber: “Oggi la popolazione del Brennero soffre per l’inquinamento atmosferico e acustico dovuto al traffico stradale e ferroviario. Fino agli inizi del ‘900 invece, quando il treno era il mezzo di trasporto principale e aveva una frequenza di passaggio limitata, il Brennero aveva anche una tradizione turistica, grazie soprattutto al Grand Hotel delle Terme di Brennero.”
Nel corso del XX secolo le cose sono però cambiate, in particolare in seguito alla costruzione dell’Autostrada durante gli anni ’70 e all’entrata in vigore degli Accordi di Schengen nel 1998, il paese ha vissuto una fase di declino e di spopolamento. Girando per le due strade principali e per i piccoli vicoli si notano infatti alcuni edifici dismessi, negozi vuoti, nonché molti citofoni senza nomi o cognomi, ed è chiaramente percepibile la sensazione di trovarsi in un luogo di passaggio. Questa caratteristica però può anche essere sfruttata come un punto di forza.
Secondo il Sindaco: “Nell’ex sede della Dogana davanti all’Outlet stiamo valutando di costruire un centro congressi, che proprio perché sul confine, avrebbe una valenza strategica importante, anche in senso europeo.”
Già in passato, d’altra parte, la ferrovia ha offerto possibilità di riqualificazione e rilancio, anche in un’ottica di turismo alternativo e sostenibile: sul vecchio itinerario ferroviario esiste già da tempo una ciclabile, il cui tracciato per il Sindaco ha dei tratti “nostalgici, per il fatto che passa a fianco alle vecchie stazioni dismesse e attraverso le vecchie gallerie della ferrovia stessa. Inoltre, anche a livello paesaggistico, il fatto di trovarsi nel cuore delle Alpi, offre panorami unici.” Per migliorare l’esperienza dei cicloturisti, il sindaco ha intenzione di coinvolgere la Provincia di Bolzano e i privati per riqualificare i vecchi edifici che si trovano lungo la ciclabile per farne delle stazioni di ristoro e di assistenza.
Al giorno d’oggi, però, l’attrattiva principale della frazione è il grande Outlet “DOB” (Designer Outlet Brennero): aperto nel 2007, si estende per buona parte della lunghezza delle due strade principali del paese ed offre la possibilità di fare shopping tra negozi di grandi marchi internazionali. “È stata una boccata di aria fresca per il Brennero, dopo decenni di declino”, ci dice il Sindaco.
All’interno del centro commerciale, gli avventori meno distratti possono soffermarsi davanti a una serie di cartelli, foto e gigantografie sparsi lungo gli ampi corridoi, che illustrano la storia del confine del Brennero e anche all’esterno dell’Outlet si possono trovare alcune tracce della storia di questo luogo: ad esempio, il vecchio cippo che segnava il confine tra Italia e Austria, la targa commemorativa del passaggio di Goethe per il Brennero nel 1786 e il piccolo memoriale ai caduti della Prima Guerra Mondiale, ma tutti sembrano quantomeno sacrificati.
Proprio per valorizzare la storia del Passo del Brennero, il Sindaco ha in mente di realizzare un museo nella sede dismessa dell’ACI, che ripercorra le trasformazioni delle reti e dei mezzi di trasporto dall’epoca romana fino ai giorni nostri.
Appare inevitabile, comunque, che il destino del Brennero sia legato ai cambiamenti delle infrastrutture che lo attraversano: ad esempio, per il Sindaco “il Tunnel del Brennero rappresenta un’occasione importante, perché una volta entrato in funzione, sul Passo rimarranno in esercizio due o tre binari che serviranno il trasporto pubblico locale anche transfrontaliero, con la possibilità di collegare i territori dell’Euregio da Trento fino a Innsbruck. L’altra novità che porterà il Tunnel è la possibilità di riqualificare l’areale della stazione, dove si potranno realizzare nuove strutture ricettive per il turismo seguendo il solco lasciato dall’Outlet.”
Luca Bertamini
Testo scritto all’interno del workshop “Lo sguardo attento”