A Bolzano, alla ricerca del bagno (pubblico) perduto
Sabato mattina di agosto inoltrato, sulle passeggiate Lungo Isarco a Bolzano gruppi di anziani sono impegnati in una partita a carte, gente che fa due passi, bimbi che giocano. Qua e là diverse panchine invitano a godersi l’ombra. All’inizio della passeggiata, all’altezza del parco Baden-Powell (non lontano dalle statue dei cavalli di bronzo, per intenderci) c’è anche un bagno pubblico, uno di quelli automatici. Vorremmo provarlo, ma niente: una scritta lampeggia “fuori servizio”.
Un paio di giorni dopo, piazza Walther, in centro a Bolzano. Scendiamo le due rampe di scale e troviamo la toilette pubblica che qui, invece, è aperta e funzionante. Appare pulita e ben organizzata, è gratis per i bambini, c’è anche il fasciatoio e naturalmente il bagno per le persone con disabilità. Cerchiamo l’ascensore, ma l’addetto presente nei bagni ci segnala che è fuori uso, a causa del cantiere in corso tra piazza Walther e via Alto Adige. Quindi scendere le due rampe di scale per raggiungere il bagno è improponibile, non solo per chi è in carrozzella, ma anche per chi ha un piccolo nel passeggino.“Do una mano come posso” ci dice l’addetto gentilmente. Questa è la situazione degli unici due bagni pubblici a Bolzano, segnalati come tali anche su Maps. Esclusi bar e ristoranti (su cui torneremo), chi si trova ad avere un’urgenza in centro città deve recarsi ai bagni della stazione ferroviaria, custoditi e accessibili con ascensore, aperti dalle ore 6 alle 21. O, altrimenti, a qualche minuto a piedi, arrivare fino a quelli della stazione a valle della Funivia di Renon. Sono accessibili gratuitamente, ma in teoria sarebbero destinati agli utenti della funivia.
Dal centro ci spostiamo sulle passeggiate del Talvera. È tardo pomeriggio, ma ancora si gioca sui prati, si passeggia, si fa skateboard, si corre. E se ti “scappa” ? I bolzanini e le bolzanine sanno che si può chiedere la chiave del bagno del baretto Sant’Antonio sulle passeggiate gestito dalla Signora Gasser. Mentre ce lo mostra, la signora spiega:”C’è tutto quello che serve, ma ho tolto la ciambella in modo da evitare vandalismi. E prima di dare la chiave controllo, in due non si va in bagno!” . Nel periodo scolastico, il bagno è infatti utilizzato anche dagli studenti di passaggio verso e dalle scuole di via Cadorna. La questione dei bagni pubblici sul Talvera non è nuova, e proprio sull’area del locale gestito dalla signora Gasser il Comune avrebbe in programma, dal 2021, la creazione di una struttura di moderni e funzionali bagni pubblici (come noto, ormai diversi anni fa, sono stati chiusi i bagni nella vicina casetta del giardiniere, mentre lo storico pissoir sull’altro lato del fiume è fuori servizio da tempo immemore).
Di fatto, fino ad oggi non è successo nulla e al momento la questione bagni è affidata alla disponibilità dei locali privati. La stessa su cui, in gran parte, sembra voler puntare il Comune di Bolzano con l’iniziativa “nette Toilette gentile”. Il progetto, lanciato a gennaio 2022, ha invitato esercenti pubblici e commerciali a mettere a disposizione la propria toilette a uso gratuito e senza obbligo di consumazione alle persone con diversa abilità. All’iniziativa aderiscono anche diversi distretti sanitari e lo stesso Comune, che mette a disposizione i bagni di Vicolo Gumer. Gli esercizi dovrebbero segnalare la loro adesione all’iniziativa attraverso un apposito adesivo sulla porta d’ingresso – di cui, nei locali aderenti in centro, non abbiamo trovato traccia. Abbiamo cercato di reperire dal Comune informazioni sull’accoglienza che sta avendo il progetto e sulla situazione dei bagni in generale, fino ad oggi senza successo.
Sulla questione ha puntato l’attenzione anche il consigliere comunale Roland Benedikter dei verdi, da tempo impegnato sul tema delle toilette pubbliche a Bolzano. In una lettera inviata l’11 agosto scorso all’assessora competente Johanna Ramoser, Benedikter ha esortato a prendere in mano il progetto di costruzione del bagno pubblico lungo il Talvera, lamentando la situazione inaccettabile a Bolzano, sia per i cittadini che per i turisti.
Gestione dei servizi di custodia e pulizia, accessibilità, protezione da vandalismi sono solo alcuni degli aspetti che un’amministrazione si trova a dover gestire in un progetto di bagno pubblico. Eppure sono questioni affrontabili, come dimostra la città di Bressanone. Qui ad inizio agosto il Comune ha aperto in Piazza Duomo, in pieno centro, dei nuovi, spaziosi, bagni pubblici, che – piccola grande attenzione- oltre alla toilette per persone con disabilità offrono un fasciatoio sia nei bagni per gli uomini che in quelli per le donne. L’amministrazione ha inoltre annunciato che è in elaborazione un sistema di segnaletica nei punti chiave della città, anche digitale, per far si che i bagni pubblici siano facilmente individuabili.
Caterina Longo