Funicolare Merano-Scena, le perplessità di Dal Medico: «Da valutare gli effettivi vantaggi per la città»
Ieri al Pavillon des Fleurs di Merano l’assessorato provinciale alla mobilità ha presentato il progetto per la realizzazione di un impianto a fune che colleghi Merano a Scena. In qualità di relatori sono intervenuti l’assessore provinciale competente, Daniel Alfreider, il direttore della Ripartizione mobilità della Provincia Martin Vallazza e l’ingegnere Stefano Ciurnelli, esperto di pianificazione dei trasporti. Per il finanziamento dell’opera la Provincia potrebbe ricevere i fondi dal PNRR, a condizione che il progetto preliminare venga presentato a Roma entro il 31 agosto.
Forti perplessità riguardo al progetto sono state espresse dal sindaco Dario Dal Medico. “I tempi – ha fatto presente Dal Medico – sono molto stretti e ciò non gioca a nostro favore, perché avremmo invece bisogno di valutare con maggiore serenità il da farsi e di procedere ad approfondimenti che non ci sono concessi. In questo senso ho già espresso e ora ribadisco le mie preoccupazioni: sono convinto che il collegamento Merano-Scena tramite funicolare sia una grande opportunità che capita tuttavia in un contesto e in un momento critico per la nostra città, già interessata da due grandi opere, la prima in corso e la seconda prossima a essere avviata, ovvero il tunnel della circonvallazione e il garage in caverna sotto monte Benedetto”.
“Per poter sostenere il progetto della funicolare ho necessità che mi si dimostrino gli indubbi vantaggi che comporterà per Merano. Con tutto il dovuto rispetto, non posso condividere l’idea di realizzare un’opera del genere per risolvere i problemi di traffico che affliggono i Comuni confinanti. Dev’essere, semmai, una situazione conveniente per tutte le parti interessate”.
“La soluzione del tracciato parzialmente in tunnel mi piace poco. Se fossi costretto a scegliere opterei ovviamente per il male minore, ciò per la soluzione che prevede la stazione a valle in via Wolf. Anche in questo caso, tuttavia, i dubbi che nutro sono molti. Per la variante con la Talstation in via Karl Wolf occorrerebbe elaborare anche un concetto di mobilità integrata senza il quale l’intero progetto sarebbe destinato al fallimento. Scesi/e in via Wolf, passeggeri e passeggere non sarebbero infatti giunte a destinazione ma andrebbero messe nelle condizioni di poter raggiungere: 1) il centro città, 2) l’ospedale, 3) la stazione ferroviaria, 4) le scuole, 5) le Terme e 6) l’ippodromo”.
“Servono quindi assolutamente collegamenti con bus elettrici, corse frequenti e sostitutive rispetto alle attuali. Senza questa integrazione la funicolare non avrebbe senso e per Merano sarebbe un disastro. In breve: per dare il nostro via libera al progetto occorre che lo stesso sia completato dalla mobilità elettrica (o a idrogeno, meglio se con zero emissioni) di superficie e da un parcheggio per auto e bici”, ha concluso Dal Medico.