L'aumento dei prezzi della stagione sciistica e le piste da slittino a rischio chiusura

In Alto Adige la stagione invernale è alle porte, con skilift e seggiovie pronti a ripartire tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. I costi dell’energia in salita rischiano però di rendere amara la discesa per tanti appassionati di sci alpino e snowboard. Mentre in Trentino una piccola località sciistica come Panarotta si è “arresa” ai troppi costi ed ha già annunciato che quest’anno non aprirà, in Alto Adige i rincari energetici avranno “solo” inevitabili ripercussioni sui costi degli skipass, che, allo stato attuale delle informazioni, dovrebbero subire degli aumenti intorno al 10%. Le conferme in questo senso arrivano sia dai grandi comprensori come lo Skirama Kronplatz, che da quelli di dimensioni minori, come Reinswald in Val Sarentino. Poco probabile invece l’ipotesi di un rallentamento o riduzione degli orari di funzionamento degli impianti, su cui si sta ragionando nella vicina Austria e in Svizzera.

“Non salveremo certo il bilancio riducendo il tempo di funzionamento degli impianti! Vogliamo offrire un servizio pieno e quindi non toccheremo gli orari. Abbiamo sempre investito nella massima qualità, vogliamo passi il messaggio che da noi si viene per sciare bene” ci ha spiegato Thomas Reiter, direttore dello Skirama Kronplatz Plan de Corones, che conta oltre 100 chilometri di piste e 32 impianti di risalita, molto amati e frequentati dai turisti germanici e provenienti dal nord Italia, ma anche da paesi extra europei. Una tipologia di pubblico che non dovrebbe farsi spaventare troppo dai rincari. Come detto, gli aumenti dei prezzi per lo skipass si aggireranno intorno al 10%, quindi ad esempio se lo skipass di 7 giorni nel 2021 costava 334 Euro quest’anno arriverà a costarne 368. Data l’incertezza della situazione, Reiter non esclude del tutto che i costi potrebbero subire variazioni all’inizio dell’anno prossimo, e continua “Voglio sottolineare che con questo ritocco ai prezzi non siamo in grado di coprire l’intero aumento dei costi, che non è calcolato solo sull’energia pura – anche se naturalmente rimane il pezzo più corposo. Dobbiamo infatti sostenere aumenti che toccano anche altri aspetti, come ad esempio il carburante per i gatti spazzaneve o i pezzi di ricambio per gli impianti di risalita. E naturalmente tra le voci di costo più pesanti c’è quella dell’innevamento: abbiamo una capacità del 100%, ma speriamo in un inverno con tanta neve. Siamo sempre stati molto attenti nella gestione delle neve artificiale e a maggior ragione continueremo ad esserlo”.
Oltre all’energia, un’altra spina nel fianco del settore è quella della mancanza del personale, che però non sembra ancora destare preoccupazione nei comprensori del Kronplatz: “Lavorando negli impianti si ha un certo vantaggio sull’orario lavorativo e questo aiuta. Sappiamo invece delle difficoltà di baite e alberghi nel reperimento del personale, ma questo non si traduce ancora in difficoltà ad offrire il servizio” conclude Reiter.

La musica cambia un po’ spostandoci in un comprensorio più circoscritto, quello di Reinswald in Val Sarentino, su cui gravitano anche molti sciatori “locali” da Bolzano, dalla Bassa atesina e dal Trentino. “La mancanza di personale è un problema che avvertiamo anche noi in valle, anche se possiamo contare su personale locale non stagionale, che è legato a noi da tempo. Si fa fatica con la disponibilità nei festivi, e dobbiamo impiegare più persone per coprire il servizio. Si tende a preferire una settimana di 5 giorni su sette e quindi la scelta ricade su impieghi in città con queste caratteristiche” ci ha detto Albert Hochkofler, presidente del comprensorio sciistico.
Anche a Reinswald, gli aumenti degli skipass si aggireranno intorno al 9/10% – quindi ad es. i costi per un giornaliero saliranno da 40 a 44 Euro.

Reinswald (©Venti3)

Gli aumenti dell’energia non sono l’unica preoccupazione di Hochkofler. Una recente normativa statale impone alle piste da slittino una larghezza di 6 metri, per motivi di sicurezza. “Siamo molto preoccupati perché le piste naturali di slittino sono una pezzo forte della nostra offerta. Le nostre piste si trovano nel bosco, su strade forestali e quindi hanno una larghezza media tra i 2,50 e 3,50 metri. Non siamo in pianura! Se la normativa rimanesse tale questo avrebbe conseguenze catastrofiche per la stagione invernale. Ma speriamo che il testo trovi una sua interpretazione con adattamento alla situazione altoatesina. Non abbiamo ancora novità al riguardo, speriamo di averle appena il nuovo governo sarà operativo”, continua il presidente. Tornando invece al discorso costi energetici e innevamento artificiale, la speranza in Val Sarentino è di doverlo attivare il meno possibile. Si confida in nell’innevamento naturale, e nel farlo non si ha timore di affidarsi a forze soprannaturali, come nella migliore tradizione. “Speriamo in un buon novembre freddo e con tanta neve: è quello che ci auguriamo e per cui stiamo pure pregando!” conclude speranzoso Hochkofler.

Caterina Longo


Immagine di apertura: Skirama courtesy “Plan de Corones/Kronplatz”

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