Tesla sull'Autobrennero per spingere le auto elettriche sull'A22
Si perderanno la visita in uno dei musei più belli e innovativi d’Italia, il Mart di Rovereto, in provincia di Trento, perché le ricariche vanno veloci. Ma in compenso sono riusciti ad unire le forze con l’amministratore delegato dell’Autostrada del Brennero, Walter Pardatscher, per accelerare la mobilità elettrica in Italia: Come? Con una missione folle da “zero emissioni” e diecimila km in otto giorni, per uno scopo nient’affatto avventato: ottenere sensibilità e fondi per protesi, sussidi, incubatrici stampate in 3D da donare agli ospedali e ai pazienti ipovedenti e disabili che non possono acquistarli.
Tesla’s Future è il nome dell’avventura che, a bordo di una Tesla model S (alimentata elettronicamente), parte da Roma l’8 luglio, arriva a Capo Nord e fa ritorno in Italia per il 16 luglio a Venezia, in occasione della festa del Redentore. A bordo del veicolo elettrico: Giancarlo Orsini, manager Mediolanum e digital champion; l’imprenditore Adriano Ruchini che mette il cavallo (la Tesla S) ed è un pioniere del progetto di Elon Musk – è stato il primo tra circa 500 in Europa ad ordinare la vettura nel 2009 anche se ha potuto metterla su strada solo nel 2013 a causa dei vuoti legislativi italiani – ; il figlio19enne, Andrea Ruchini; Federico Lagni, un manager SMAU; e Marco Nardin, imprenditore nel campo della grafica e socio della startup Stylenda, presso l’acceleratore veneto H-Farm. Perché tutta questa strada? Perché, come tutti gli innovatori sanno di doverne fare tanta per redimere la Terra, ad iniziare dall’Italia con i suoi vecchi veicoli inquinanti e la poca mobilità elettrica: sull’Autostrada del Brennero (l’A22) nel tratto trentino, proprio grazie a Pardatscher, Tesla ha posizionato alcune stazioni di ricarica per auto elettriche, fruibili anche da fuori l’A22. E ora la società autostradale studia come inserire sul tracciato nuove stazioni, più potenti e veloci nella ricarica.
Ma non è solo un progetto green: gli ideatori di Tesla’s Future vogliono far arrivare ancora più lontano la onlus “Open biomedical” – di cui Orsini è co-fondatore – che si occupa di stampare e distribuire gratuitamente i dispositivi medicali in 3D. Al progetto è associata una campagna di crowdfunding ma la missione “gode” di risorse messe in gioco dagli stessi protagonisti, oltre agli sponsor: al kick off, a Piazza San Pietro a Roma, il neo sindaco della capitale Virginia Raggi, che ha patrocinato l’evento, le due moto e l’auto elettrica della Polizia di Stato (la I3). Mentre a finanziare la folle missione ci sono regione Veneto, il comune veneziano dove i quattro arriveranno il 16 luglio sfilando tra i canali, Autostrada del Brennero, Diadora, Rotary, Feder Contribuenti, e tante altre aziende.
Il percorso toccherà 28 delle 617 stazioni Tesla recharger fino a Capo Nord, partendo da quella di Magliano Sabina, nel Lazio, la più a sud in Europa: oltre questa “Eboli”, non esiste ricarica per Tesla. Gli stop per i recharge saranno, dopo quello laziale: Arezzo, Modena sud, Affi (Veneto) e Brennero (Alto Adige). L’avventura sarà anche l’occasione per ricordare il 160esimo della nascita di Nicola Tesla, l’inventore della corrente alternata a cui gli i padri del progetto Tesla’s Future dedicano il viaggio: senza un folle e visionario come lui, non ci sarebbe stato neanche il telefonino, figuriamoci una Tesla o una stampante in 3D.
Chiara Organtini