Crisi energetica: le soluzioni per wellness hotel e piscine pubbliche

Sono tempi bui per le piscine, i parchi acquatici e le spa pubbliche, anche in Alto Adige. Il Comune di Bolzano ha chiuso fino “a nuovo avviso”  l’area relax, con sauna e bagno turco della piscina coperta del Lido, mentre la crisi energetica ha dato il colpo di grazia ad alcune strutture più grandi e già in crisi, che da novembre sono chiuse, come Cascade di Campo Tures (con conseguente terremoto politico all’interno della giunta comunale e commissariamento, vedi qui) e l’Aquafun di San Candido. In altri casi più “felici” ci si è limitati a ridurre gli orari di funzionamento di alcune vasche e saune, come nell’area wellness di Aquarena a Bressanone. Se il settore pubblico arranca, come pensa di cavarsela quello privato?

Risparmiare sui costi dell’energia di un grande hotel, ma continuare a garantire il massimo comfort all’ospite tra saune, bagni turchi e piscine termali: suona come una missione impossibile. Eppure, a quanto pare, non lo è, almeno non secondo il sondaggio condotto tra ottobre e novembre dal portale “wellness-hotel.info”. Il sito ha svolto un’indagine che ha coinvolto 76 hotel leader del settore wellness dell’area alpina, chiedendo loro come intendono limitare il consumo di energia, e in quali ambiti pensano di intervenire per farlo. Le strutture a cui è stato sottoposto il questionario sono alberghi di dimensioni medio-grandi, con in media 158 letti e servizi particolarmente energivori, come piscine riscaldate, ampie aree spa e termali. Ventinove degli hotel intervistati si trovano in Austria, 28 in Germania, 5 in Svizzera e 14 in Alto Adige.

Prima notizia positiva: in genere, gli hotel stimano di poter raggiungere un risparmio energetico del 9% con delle misure a breve termine, da rendere operative già per la stagione in corso. Solo una piccola percentuale, il 4%, è pessimista e pensa che non riuscirà a risparmiare energia. Seconda buona notizia, almeno per chi ama stare “a mollo” dopo una sciata: solo il 17% degli hotel intervistati pensa di abbassare la temperatura dell’acqua nelle vasche delle piscine.

Niente acqua fredda insomma. Per i risparmi si pensa invece ad un’ottimizzazione tecnica, intervenendo sulle impostazioni del riscaldamento e con un ulteriore isolamento (67% degli intervistati). Una seconda misura che molti hotel pensano di attuare è quella di aumentare la produzione propria di energia, soprattutto con il fotovoltaico (63%). Il 42% degli hotel pensa anche di risparmiare energia migliorando i processi operativi e di gestione nell’organizzazione (42%), ad esempio occupando le camere per piano. A proposito di camere: il 32% degli hotel pensa di risparmiare abbassandone la temperatura, ma con la possibilità, per l’ospite, di controllarla in autonomia nel caso non fosse di suo gradimento. Insomma, almeno nelle intenzioni si prova a dare una classica botta al cerchio e una alla botte. Infine, il 29% degli hotel pensa invece ad una riduzione degli orari di apertura dell’area wellness durante le ore non di punta. (Opzione, questa, adottata anche dall’ area wellness Aquarena di Bressanone, tra le più fortunate del settore pubblico. Diversa la sorte dell’Aquafun di San Candido, chiusa da novembre e del Centro Cascade di Campo Tures, la cui chiusura ha provocato un terremoto politico all’interno della giunta comunale. Anche l’area benessere della piscina comunale di Bolzano è stata chiusa).

Guardando alle fonti energetiche degli hotel wellness, dal sondaggio emerge come il legno sia la fonte primaria; poiché la maggior parte degli hotel intervistati si trova in zone rurali, il riscaldamento è alimentato da impianti a biomassa in cui si utilizza il cippato . Ciò nonostante, rimane comunque piuttosto alta la percentuale di hotel che dipende dal gas naturale, ca il 42%.

Nonostante le misure che si possono adottare, rimangono alcuni fattori imprescindibili, con cui i gestori degli hotel si trovano, volenti o nolenti, a fare i conti, come sottolinea, Erwin Oberascher, direttore del sito “wellness-hotel”, a commento dell’indagine: “La parte più importante del consumo energetico è un costo fisso per gli hotel wellness e viene sostenuto a prescindere dal tasso di occupazione dell’albergo. Ciò significa che, se la domanda rimane alta, i costi energetici vengono distribuiti su molti pernottamenti e sono più facili da gestire, mentre se il tasso di occupazione delle camere diminuisce, l’onere per gli hotel aumenta”, e continua: “In linea di massima, c’è un consenso di base tra gli albergatori del benessere, che stanno cercando di sensibilizzare i dipendenti al risparmio energetico e di far sentire agli ospiti il meno possibile i disagi dovuti dai risparmi. Numerosi albergatori riferiscono che alcune misure di risparmio energetico sono già state attuate negli ultimi mesi; tuttavia, molti potenziali di risparmio possono essere implementati solo nel medio termine e mostreranno i loro effetti solo l’anno prossimo”.

Piscine in alta montagna: hanno ancora un futuro?

A parte le misure a breve e medio termine, secondo quando riferisce il portale, la crisi energetica sta anche accelerando alcuni processi di ripensamento più profondi tra gli albergatori del benessere. Tra questi, ci sono le grandi piscine all’aperto in alta quota. “Alcuni riscontri dimostrano che quando si tratta di nuovi investimenti, gli hotel non si chiedono più solo cosa sia sensato da un punto di vista turistico ed economico, ma anche a livello energetico“, continua Oberascher. E’ quanto sostenuto, ad esempio, da Jakob Schneider jun., direttore di un noto hotel 4 stelle superior a Obertauern, nel Salisburghese. “Riscaldare una piscina all’aperto a 1750 metri di altitudine in inverno è un grande sforzo a livello ecologico ed economico, e questa è stata la ragione che ci ha frenato e impedito fino ad oggi di costruirne una. Considerati gli attuali prezzi dell’energia, in realtà oggi siamo molto felici di non averlo fatto”.

Cat. Lo.

Immagine in apertura: Feldhof DolceVita Resort di Naturno, Foto ©Armin Terzer
Alla struttura è stato conferito il primo posto a livello italiano del “wellnes-hotel.info Awards 2023” 

 

 

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