Q Eye Smart, l'intelligenza artificiale per tracciare e selezionare gli alimenti
“Q Eye Smart”: così si chiama l’unico scanner di alta qualità per l’industria ortofrutticola interamente basato sull’intelligenza artificiale, creato dall’azienda di Bressanone Biometic, specializzata nella fornitura di sistemi di scansione, assistenza e soluzioni aziendali innovative in ambito alimentare. Lo scanner è basato su un’intelligenza artificiale, chiamata “Biometic AI” . Attraverso questa piattaforma degli algoritmi di apprendimento consentono ai clienti di creare un database personalizzato in base alle loro specifiche necessità, a seconda del tipo e della varietà di frutta o verdura. Degli algoritmi di analisi, invece, consentono di localizzare e identificare con la massima precisione i difetti della frutta, comprese anche le aree ritenute più difficilmente raggiungibili come quelle del calice e del peduncolo. “Grazie a Biometic Ai – spiega Camilla Lolli, manager di comunicazione e eventi dell’azienda – lo scanner Q Eye Smart non rileva soltanto i difetti della qualità come tagli e danni meccanici, ma anche le caratteristiche di qualità come forma e peso. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale ci permette di insegnare alla macchina a riconoscere un dato specifico”. In questo modo si garantisce un intervento quasi immediato che risponde alle esigenze di risparmio delle risorse e della gestione ottimale degli scarti in ottica sostenibile. Inoltre, una volta individuato il frutto problematico, Q Eye Smart permette sia l’intervento manuale dell’operatore oppure di una applicazione robotica. “Si tratta di una soluzione innovativa – continua la Lolli – che racchiude tutta l’esperienza e la competenza del numeroso team di Biometic, che ad oggi conta, insieme a quello dell’azienda madre Microtec, oltre 450 persone. È proprio dalla passione per l’innovazione che caratterizza tutti noi che nascono prodotti come Q Eye Smart, che oltre ad essere molto amato dai clienti è stato anche nominato per il Fruit Logistica Innovation Award.”
Oltre alle esigenze di selezione l’azienda risponde anche a quelle di tracciabilità di frutta e verdura, con F Trace, una soluzione software modulare che traccia la frutta dal fornitore al consumatore finale, consentendo una visione e una gestione globale della produzione. F Trace è composto da diversi moduli che vengono personalizzati in base alla struttura produttiva del cliente. Ogni modulo comunica con le macchine della linea di produzione attraverso protocolli di comunicazione condivisi; in questo modo, il produttore è in grado di garantire il rispetto delle norme di tracciabilità e di monitorare ed ottimizzare il flusso di produzione. “Biometic – spiega la Lolli – è allineata con normative nazionali, europee ed internazionali sulla tracciabilità, proprio per via dell’esperienza pluriennale con una vasta gamma di clienti sia italiani che esteri. Nello specifico, si interviene nella fase di selezione degli alimenti: per la frutta, ad esempio, non esiste un “sì” o un “no”, ma piuttosto una suddivisione in “qualità 1”, “qualità 2”, qualità industriale (che comprende tutti i frutti sani ma con piccoli difetti di qualità che non ne permettono la vendita al supermercato e che vengono trasformati in prodotti lavorati, come confetture o succhi) o qualità non adatta alla vendita. Attraverso la tracciabilità è dunque possibile ottimizzare i processi di selezione e di distribuzione e lavorare sui tempi di downtime”.
Il percorso della frutta: dal contadino al cliente
Ma come funziona, concretamente il processo di selezione e controllo? Inizialmente i contadini portano i cassoni contenenti la loro merce in alcuni stabilimenti specifici, indicati con il termine “packing houses” dal momento che al loro interno si svolgono tutte le fasi di selezione degli alimenti, controllo qualità ed imballaggio. Non appena i prodotti arrivano in questi stabilimenti, vengono sottoposti a dei controlli a campione per analizzarne le proprietà; in base alle normative vigenti, si stabilisce fin da subito in quali Paesi gli alimenti possono essere esportati. A questo punto inizia la fase di suddivisione, che avviene in due step: il primo prevede la classificazione dei prodotti nei cassoni (di quale tipologia di frutto si tratta, da quale campo proviene etc.), mentre il secondo la loro suddivisione in più nastri, in base alla loro qualità. Ed è qui che entra in gioco lo scanner Q Eye Smart, di cui abbiamo parlato sopra e Q Eye Spectro, un macchinario che consente di scannerizzare la frutta per osservarne la qualità interna. Già a questo punto si cominciano dunque a selezionare i frutti in base alla loro qualità e a scartare quelli danneggiati, che nella maggior parte dei casi non vengono buttati ma riutilizzati per la produzione di prodotti lavorati come confetture o succhi.
Nel caso in cui un prodotto non venga utilizzato subito, lo si conserva in delle celle frigorifere controllate. Una volta tirato fuori, prima di essere imballato e spedito deve superare un secondo controllo della qualità, che serve a verificare che tutti i frutti si siano conservati al meglio e non abbiano riportato deteriorazioni di alcun genere. A questo punto interviene F Trace, che recupera le informazioni comunicando con tutte le macchine e le tecnologie presenti nello stabilimento. Tramite i dati provenienti dall’etichettatrice, dalla calibratrice e da Q Eye Smart, F Trace permette di tracciare la frutta in modo estremamente preciso, indicandone il campo di provenienza, la qualità e i Paesi adatti all’esportazione. “Offriamo ai clienti la combinazione di qualità esterna – data da Q Eye Smart – ed interna – data da Q Eye Spectro – applicata alla tracciabilità; in questo modo è possibile identificare rapidamente le problematiche, risolverle in tempo reale garantire dei prodotti che sono sia di elevatissima qualità ma anche conformi alle normative dei paesi in cui andranno spediti” spiega Lolli.
Non solo frutta
Ad oggi, Biometic conta un totale di otto sistemi di ispezione alimentare. Tra le altre cose, questi sistemi si occupano di tracciare gli alimenti, misurare e controllare il livello di riempimento e distribuzione, identificare imballaggi danneggiati e sigilli non conformi, determinare volume e peso, rilevare ingredienti mancanti ed espellere prodotti alimentari con corpi estranei o con difetti di qualità dalla linea di produzione. “I nostri sistemi si applicano a tutti i diversi tipi di alimenti – conclude Lolli – come ad esempio dolci, prodotti pronti, conservieri, lattiero-caseari o di panificazione. Offriamo soluzioni anche per il mondo ortofrutta: a partire dalle mele della nostra terra, ci siamo espansi nel resto d’Italia, ad esempio al sud per quanto riguarda gli agrumi, e in tutti i mercati orientati all’export, come Israele e Giordania con datteri, mango e avocado, il Nord America e i Paesi Bassi con le cipolle.”
Vittoria Battaiola