Lavoratori stranieri nel turismo: alberghi e ristoratori chiedono più permessi
Gli albergatori dell’Alto Adige chiedono al governo più permessi per lavoratori stranieri in vista della stagione turistica estiva. L’HGV – Unione Albergatori e Pubblici Esercenti – si appella al Ministero del lavoro e chiede che venga data la precedenza ai dipendenti stagionali extra UE che hanno già lavorato in Alto Adige negli ultimi cinque anni.
La commissione provinciale per l’impegno ha dato il via libera a un contingente totale di 600 permessi di lavoro per cittadini extra Unione Europea per i settori turismo e agricoltura. Di questi, a marzo 2023, sono state assegnate 138 quote utilizzate dal settore turistico. Numeri insufficienti, secondo l’associazione. Basti pensare che al “click-day” a fine marzo nell’arco di pochi secondi in Alto Adige sono state presentate telematicamente più di 1300 domande.
Negli ultimi giorni, l’assessore Philipp Achammer con i parlamentari competenti è riuscito a ottenere un successo parziale presso il Ministero del Lavoro a Roma. HGV è grata per la ridistribuzione di altre 187 quote assegnate alla provincia. «Tuttavia non corrisponde in alcun modo alle necessità segnalate all’ufficio del lavoro e di conseguenza molti ristoranti a alberghi non possono assumere il personale che ci aveva lavorato già negli anni precedenti» dice Manfred Pinzger, presidente dell’HGV.
Affinché i ristoranti e alberghi possano assumere i lavoratori di cui hanno bisogno, l’HGV chiede anche una ridistribuzione delle quote assegnate o un contingente aggiuntiva, in modo che gli esercizi possano iniziare la stagione estiva nei tempi previsti, soprattutto nelle zone di montagna.
Per questo motivo l’HGV sollecita l’assessore al lavoro Phillip Achammer e i parlamentari competenti a Roma di spiegare la situazione attuale in cui si trova l’Alto Adige al Ministero del Lavoro. «Altrimenti molti ristoranti e alberghi non saranno più in grado di offrire tutti i servizi che gli ospiti si aspettano», conclude HGV.