Ambiente, cresce la raccolta del vetro: +4 kg per ogni cittadino in Trentino Alto Adige
Migliora la raccolta del vetro in Trentino Alto Adige in linea con il balzo in avanti a livello nazionale del tasso di riciclo, che registra un +4,2%, passando dal 76,6% nel 2021 all’80,8% nel 2022. Lo affermano i dati raccolti dal CoReVe (Consorzio per il recupero del vetro).
Nelle due province autonome ogni cittadino ha raccolto e avviato al riciclo 52,1 kg di vetro nel 2022, in crescita rispetto ai 48,1 registrati nel 2021 e superiore alla media delle regioni del Nord, che si fermano a 48,9 kg per abitante.
Nell’ultimo anno, grazie a un intervento strutturale voluto da CoReVe e Anci per migliorare quantità e qualità della raccolta del vetro, sono stati finanziati 122 progetti in 351 comuni, per un valore complessivo di quasi 12 milioni di euro, capace di coinvolgere 7 milioni di cittadini. Nelle regioni del Centro Nord sono stati coinvolti 206 comuni e 1,2 milioni di abitanti, per un valore totale di progetto di circa 1,5 milioni di euro.
I dati sono stati presentati dal Consorzio per il recupero del vetro (CoReVe) a Milano nel corso di un evento arricchito da un percorso espositivo su “falsi amici” del riciclo e gli errori più comuni della raccolta differenziata realizzato con la collaborazione di Stefano Bonora, illustratore, muralista, artista, che fa parte del collettivo Bonora Brothers con suo fratello Mattia.
«Abbiamo raggiunto un nuovo traguardo nella sfida dell’economia circolare, con l’Italia, che non solo si conferma per il quarto anno consecutivo al di sopra del target UE fissato al 2030 (75%) ma capace, anche, di sfondare i 2,5 milioni di tonnellate di vetro raccolto in un anno – ha dichiarato il presidente Gianni Scotti, illustrando i dati –. Migliorare qualità e quantità della raccolta del vetro è l’obiettivo principale del Coreve e negli ultimi mesi abbiamo potuto registrare i primi effetti del più importante intervento mai realizzato in questo senso».
Grazie al riciclo nell’ultimo anno è stata evitata l’immissione in atmosfera di 2,5 milioni di tonnellate di gas a effetto serra, pari a quelli derivanti dalla circolazione di circa 1,6 milioni di autovetture euro 5 di piccola cilindrata, con una percorrenza media di 15mila km. Dal rottame che le vetrerie hanno complessivamente riciclato, derivano inoltre risparmi di energia per oltre 436 milioni di metri cubi di gas, equivalenti ai consumi domestici di oltre 580 mila famiglie italiane o di una città da oltre 1,6 milioni di abitanti.
Numeri molto positivi, che tuttavia rischiano di essere in parte vanificati dal recente aumento dei prezzi del rottame di vetro, la cui crescita sta favorendo il ritorno al consumo di materia prima vergine, con conseguenti effetti sull’ambiente. Il rottame di vetro è passato da valori anche negativi, ai 20-30 euro del 2019 a picchi oltre 220 euro a tonnellata nelle ultime aste, rendendo più economico l’utilizzo di materie prime vergini rispetto all’MPS, risultato del trattamento del rottame di vetro riciclato. Ciò sta invertendo un trend che vedeva le vetrerie italiane utilizzare sempre più materiale riciclato per le proprie produzioni, basta pensare che per produrre bottiglie per il vino o olio si può arrivare ad utilizzare fino al 95% di MPS.