Polo bibliotecario provinciale: cantiere nel 2024
Un progetto con 23 anni di età, che oggi vede un passo – forse – decisivo verso la cantierizzazione, prevista per il 2024. Si tratta del nuovo Polo bibliotecario provinciale in via Longon a Bolzano, nell’ex edificio scolastico “Pascoli-Longon”, dove confluiranno la Biblioteca provinciale italiana “Claudia Augusta”, la Biblioteca civica “Cesare Battisti” e la Biblioteca provinciale tedesca “F. Tessmann” (in copertina un rendering). Della realizzazione dell’opera si occupa la Ripartizione Edilizia pubblica e servizio tecnico, che fa capo all’assessore Massimo Bessone.
Oggi 27 luglio l’ingegner Davide Gemmellaro, capo dipartimento dell’assessore provinciale all’edilizia pubblica e patrimonio Massimo Bessone, in rappresentanza della Provincia ha firmato il contratto con il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) condotto dalla società “C.M.B soc. coop.” per poter richiedere il rilascio della concessione edilizia per la realizzazione del progetto. Della realizzazione dell’opera si occupa la Ripartizione Edilizia pubblica e servizio tecnico, che fa capo all’assessore Massimo Bessone.
“È passato molto tempo da quando è stata avviata la procedura nel 2000 – commenta l’assessore Massimo Bessone –. Quando, in gennaio 2019, ho assunto l’incarico di assessore all’edilizia ho preso subito in mano la questione per portare avanti un progetto così importante per il capoluogo della Provincia. Finalmente siamo in dirittura di arrivo. Il progetto del Polo bibliotecario diventerà un punto di ritrovo e di aggregazione per i cittadini di tutti i gruppi linguistici che vivono in Alto Adige. Al polo saranno accessibili e fruibili non solo libri, media e informazioni, ma lo stesso assumerà anche il ruolo di centro di formazione e cultura all’avanguardia, che lavorerà a stretto contatto con le istituzioni ed associazioni culturali e formative e per giovani. Nel polo troveranno anche spazio eventi, convegni, presentazioni culturali, d’informazione e tanto altro. Per la città di Bolzano realizzeremo un’opera di interesse internazionale per la sua peculiarità, perché il polo diventerà non solo un centro culturale, ma ospiterà anche il Centro per l’Autonomia, un progetto che sicuramente desterà interesse nel mondo. Andremo a riqualificare il quartiere, dando vita alla zona di Corso Libertà con l’afflusso di cittadini e turisti e contribuendo a rilanciare il commercio, la ristorazione ed i bar”.
Un lungo iter
La vicenda giuridica e burocratica parte nell’anno 2000 ovvero oltre 20 anni fa, quando era stato approvato il Piano volumetrico per la realizzazione dell’opera. Nel 2003 era stato indetto il concorso di progettazione, il cui premio era stato assegnato dell’architetto Christoph Mayr Fingerle di Bolzano per il suo progetto e nel 2006 l’architetto era stato incaricato di elaborare il progetto preliminare. Nel 2013 la Provincia ed il Comune di Bolzano, proprietario dell’edificio e del terreno, hanno stipulato la convenzione per l’utilizzo dell’edificio ex Pascoli. Appena nel 2016 era stata bandita la gara per l’appalto integrato (progettazione e lavori) per la realizzazione del progetto, ponendo a base di gara il progetto preliminare dell’architetto Fingerle. L’appalto era stato aggiudicato nel 2017 alla società “Condotte d’Acqua S.p.A”, contro la quale poi era stata aperta la procedura di concordato fallimentare in gennaio 2018. In seguito nel 2020 è stata revocata l’aggiudicazione alla società Condotte. Dopo vari ricorsi da parte della società Condotte contro la revoca ed ogni grado di giudizio vinto dalla Provincia, in gennaio 2023 l’appalto è stato aggiudicato al secondo classificato, il RTI guidato dalla C.M.B., che ora realizzerà il progetto.
I prossimi passaggi
Con la firma odierna del contratto potrà essere richiesta la concessione edilizia sul progetto definitivo. Dalla data del rilascio della concessione edilizia il Raggruppamento temporaneo di imprese deve presentare entro 120 giorni il progetto esecutivo che di seguito viene sottoposto a validazione. L’inizio dei lavori è previsto nel 2024 con la demolizione della parte dell’edificio non sotto tutela. Le facciate con la scalinata dell’ingresso principale in via Logon erano state mese sotto tutela da parte della Sovrintendenza ai beni culturali. Dopo la demolizione seguirà la costruzione del polo.