Alessandro Haber celebra i cent’anni de “La Coscienza di Zeno”. Al Comunale di Bolzano dal 9 al 12 novembre.
Teatro. Da giovedì 9 a domenica 12 novembre nella Sala Grande del Comunale di Bolzano, Alessandro Haber, diretto da Paolo Valerio, sarà il protagonista dello spettacolo “La coscienza di Zeno”, tratto dal romanzo omonimo pubblicato cento anni fa da Italo Svevo. Li si potrebbe definire “Cent’anni di inquietudine”, perché Zeno Cosini è un uomo che non sa stare al mondo e che per riuscirci mente, soprattutto a se stesso, ma lo fa con una straordinaria (auto)ironia e leggerezza. Testo perfetto per il Terzo Millennio, per questi anni in cui sembra impossibile ridere delle proprie debolezze, troppo spesso trasformate in patologie.
Zeno Cosini, rivive oggi sul palcoscenico grazie alla coproduzione tra Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Goldenart Production. Lo spettacolo restituisce lo spirito dell’epoca in cui Svevo concepisce e ambienta la sua opera e ne illumina i nodi fondamentali grazie all’adattamento nato dalla collaborazione fra Paolo Valerio e Monica Codena: una rilettura studiata per restituire in scena l’innovativa scrittura sveviana e valorizzare un protagonista fuori da ogni cliché come Alessandro Haber. Sarà Haber a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico…
“La coscienza di Zeno” nasce dal lavoro di una compagnia composta da Alessandro Haber, Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio, Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi, video di Alessandro Papa e musiche di Oragravity. Lo spettacolo è il secondo della stagione organizzata dallo Stabile di Bolzano.
Immagine di apertura: credit Simone di Luca