Collaborazione e condivisione: l’approccio open source per disegnare il futuro dell’automobile
L’approccio open source può aiutare lo sviluppo di progetti innovativi, aperti e condivisi, anche nel settore automotive. Il futuro dell’automobile, sempre più prodotto tecnologicamente avanzato e basato sull’utilizzo di software, è uno dei temi di cui si è trattato nel corso di SFSCON 2023, il summit internazionale sul free software che ha riunito il 10 e 11 novembre a Bolzano, a NOI Techpark, più di 100 relatrici e relatori da tutto il mondo.
Non è un segreto che gli investimenti di case automobilistiche e big corporation dell’IT nello sviluppo di nuove tecnologie siano sempre più ingenti. Secondo una ricerca condotta da Boston Consulting Group l’emergere dei veicoli SDV (Software Defined Vehicles) creerà un valore di oltre 650 miliardi di dollari per l’industria automobilistica entro il 2030. I vantaggi offerti dai “veicoli definiti dal software” sono molteplici e vanno dalla maggiore sicurezza all’abbattimento dei consumi, dal comfort di guida alla possibilità di facilitare la manutenzione. Eppure, il grado di complessità dei software ha registrato una crescita quasi esponenziale, raggiungendo circa 100 milioni di linee di codice. Questo spinge le organizzazioni a creare sinergie e collaborazioni, soprattutto all’insegna dell’open software, con piattaforme condivise e aperte che possano accelerare lo sviluppo di questo tipo di soluzioni e renderle scalabili.
«La missione del nostro gruppo di lavoro è proprio questa: promuovere una collaborazione tra diversi settori per creare una piattaforma tecnologica open source, condivisa e disponibile a tutti, per i veicoli del futuro» spiega Sara Gallian, program manager dell’SDV Working Group di Eclipse Foundation, una delle maggiori organizzazioni no-profit di software open source del mondo, intervenendo a SFSCON, evento in cui Eclipse Foundation ha fatto un bilancio sulle attività dedicate ai veicoli del futuro e ha presentato la propria strategia alla community. «Il nostro gruppo di lavoro conta più di 40 membri, tra grandi tech provider e imprese del settore automotive, ma anche istituti di ricerca e società di consulenza. Dalla sua costituzione, avvenuta un anno fa, ha già accolto circa 20 progetti open source» – precisa Gallian.
L’SDV Working Group è, infatti, un forum per privati e organizzazioni mirato a creare e promuovere software open source, specifiche e modelli di collaborazione aperti e necessari a creare un sistema aperto scalabile, modulare, estensibile e pronto per l’industria. Al gruppo di lavoro aderiscono grandi aziende come Mercedes-Benz, Cariad del gruppo Volkswagen, Bosch, Continental, GM, ZF Group, ed anche lo stesso NOI Techpark in qualità di supporting member. «Ci basiamo su alcuni principi di governance molto chiari: innanzitutto, crediamo nell’approccio “code first”, per facilitare uno sviluppo del software più agile e più rapido» sottolinea Gallian. «Puntiamo poi a creare un vendor neutral environment. Ma promuoviamo anche la partecipazione attiva tra i membri del WG, supportando gli sviluppatori nel definire le roadmap in modo collaborativo. E soprattutto crediamo nella trasparenza e nell’apertura, visto che accettiamo chiunque voglia dare un contributo».
Partecipare a eventi come SFSCON è un’occasione preziosa di confronto sul futuro dell’open source applicato alle grandi sfide dell’automotive. «Per noi tutto ciò che è legato alla comunità dell’open source è importante, soprattutto per scambiare idee e fare networking – afferma Gallian. E conclude – SFSCON ha un valore aggiunto ulteriore: partecipando al summit, infatti, riusciamo anche a sviluppare progetti su base locale e attrarre nuove realtà».
Andrea Fasulo
Immagine in apertura: Sara Gallian. Foto courtesy Eclipse Foundation Europe GmbH