Alto Adige, l'allarme delle cooperative sociali: crollano gli utili nel 2022

Peggiora lo stato di salute delle cooperative sociali in Alto Adige. Lo affermano i dati raccolti dall’Osservatorio della cooperazione sociale del Comitato paritetico della cooperazione sociale (CPCS), formato da Coopbund Alto Adige Südtirol, Agci Alto Adige Südtirol e Raiffeisenverband Südtirol e dai sindacati. I conti delle coop peggiorano a causa dell’aumento degli stipendi – fatto ovviamente positivo per i lavoratori ma che ha avuto un forte impatto sui bilanci – e dell’inflazione.

Per quanto riguarda le cooperative sociali di tipo A è stato rilevato un incremento numerico a fronte di una diminuzione dell’utile da 2 milioni di euro nel 2021 a 500 mila euro nel 2022. Si segnala allo stesso modo un importante aumento dei costi del personale nel 2022 dovuto ad aumenti autonomi all’interno delle cooperative sociali.

Per quanto riguarda le cooperative sociali di tipo B, che si occupano di inserimenti lavorativi, si evidenzia una lieve diminuzione del numero complessivo e una diminuzione significativa dell’utile, che è passato da 5 milioni di euro il 31 dicembre 2021 a 490 mila euro un anno dopo. Nelle cooperative sociali di tipo B si riscontra altresì una riduzione significativa del patrimonio netto che passa da 10 milioni a 5 milioni e una riduzione generale dei contributi pubblici nello scorso anno: da 9 milioni nel 2021 a 4 milioni nel 2022.

Il personale

In merito alla situazione del personale all’interno delle cooperative sociali di tipo A si nota un aumento dei dipendenti e anche dei parasubordinati. In particolare, si riscontra un lieve aumento dei dipendenti part-time e un lieve aumento dei dipendenti a tempo determinato. Per quanto riguarda la composizione del personale delle cooperative sociali di tipo A le donne sono la maggioranza: 1.277 contro 221 uomini.

L’analisi del personale nelle cooperative sociali di tipo B fa riscontrare una generale decremento. In queste cooperative di inserimento lavorativo la maggioranza dei dipendenti sono uomini con un numero che si aggira intorno alle 320 unità contro 190 donne. Per quanto riguarda il numero di dipendenti cosiddetti svantaggiati, che sono impiegati negli inserimenti lavorativi delle cooperative sociali di tipo B si rileva una lieve diminuzione rispetto al 2021 dove gli uomini passano da 219 unità a 209 e le donne da 173 a 154 nel 2022

Il 2022 è stato caratterizzato da un’intensa trattativa con i sindacati da parte del tavolo di contrattazione, che è sfociata nel marzo scorso e, successivamente nel mese di settembre del corrente anno in un accordo territoriale economico e normativo. Ora le parti stanno collaborando, si legge in una nota del Comitato paritetico, per trovare soluzioni condivise, ad hoc per cooperative sociali in difficoltà, evidenziando in modo sempre più marcato l’importanza che le stazioni appaltanti adeguino le tariffe degli appalti in corso, per far sì che le cooperative possano far fronte all’aumento dei salari dei propri lavoratori.

I commenti

“Non si può dimenticare il ruolo delle cooperative sociali di tipo A e di tipo B all’interno della nostra società – sottolinea il presidente del Cpcs Alex Baldo -. Ruolo che deve essere riconosciuto per l’importante lavoro che svolgono. Rispetto agli aumenti salariali introdotti nel 2023, si può affermare con soddisfazione che sono il risultato di un importante trattativa congiunta. Un risultato positivo che si riflette sui molti lavoratori e lavoratrici del settore. Un ambito strategico nel contesto sociale della nostra provincia. Tuttavia, non si può dimenticare che l’aumento salariale incide sui costi delle imprese, determinando difficoltà economiche. Le cooperative devono essere supportate in modo concreto non solo attraverso l’erogazione di contributi pubblici, molto preziosi, ma anche da un adeguato riconoscimento delle stazioni appaltanti nelle gare d’appalto in corso e in modo chiaro e convinto in quelle future”.

Nicola Grosso di AGCI sostiene che si debba arrivare al concetto di co-programmazione con la pubblica amministrazione, così come previsto dalla riforma del terzo settore.

Nella foto: conferenza stampa del Cpcs, al centro Alex Baldo

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