A22, i camionisti: "No al limite dei 100 all'ora"
Dai piccoli autotrasportatori dell’Alto Adige arriva un deciso rifiuto della proposta di introdurre il limite dei 100 chilometri all’ora sull’autstrada del Brennero A22, proposta dal presidente della Provincia Arno Kompatscher come risposta agli sforamenti continui dei tetti di inquinamento. Lo afferma a chiare lettere Elmar Morandelli, presidente dei trasportatori di Ivh.apa – Confartigianato imprese: «Esistono almeno tre ragioni idonee a spiegare perché questa proposta non sia condivisibile e non debba entrare in vigore – dice Morandell – In primo luogo i piccoli artigiani chiamati ogni giorno a muoversi in macchina sarebbero sfavoriti e vedrebbero le proprie tempistiche quotidiane lievitare in modo sensibile».
«In secondo luogo – prosegue Morandell – si rischia di ottenere un effetto contrario in termini di sicurezza: per fare un esempio, superare un autoarticolato che va a 90 km/h potendo viaggiare appena 10 km/h più veloci, rischia di causare pericoli e di conseguenza un maggior numero di incidenti stradali. Infine, rendendo la velocità dell’autostrada molto simile a quella delle statali, la conseguenza sarà quella di causare numerosi ingorghi su quest’ultime. Ciò in quanto a sostanziale parità di velocità, tutti siamo portati a scegliere l’alternativa gratuita invece che quella a pagamento».
Pedaggi in A22: chi inquina paghi di più
Ma dagli artigiani arriva anche la una controproposta in tema di riduzione delle polveri sottili, e cioè far pagare di più il pedaggio ai mezzi più inquinanti. Il modello di riferimento è quello della cosiddetta Eurovignette, che prevede nel caso dei mezzi pesanti un pagamento dei pedaggi più elevato per gli autocarri più vecchi e soprattutto più inquinanti.
«È giusto che chi contamina maggiormente l’aria sia anche obbligato a pagare di più – aggiunge il presidente del Gruppo Trasporti di lvh.apa Elmar Morandell – Il sistema di riferimento è già attivo con successo in diversi Paesi europei, comprese Germania ed Austria, e proprio per questo sarebbe il caso di attivarlo quanto prima anche in Italia, partendo proprio dall’A22 e dalla Provincia di Bolzano. È infatti giusto ricordare che il nostro è il parco mezzi più moderno del Paese e che tale peculiarità andrebbe valorizzata maggiormente rispetto a quanto avvenuto finora».