Abisso del Cenote, Francesco Sauro svela la più grande caverna delle Dolomiti
Il Time Magazine lo ha definito uno dei dieci “next generation leaders”, i giovani che potrebbero cambiare il mondo. Speleologo di fama internazionale, oltre a esplorare i monti Lessini e le Dolomiti, il 33enne padovano Francesco Sauro ha effettuato decine di spedizioni in Sudamerica e Asia centrale. La scoperta di grotte antichissime nelle montagne del Venezuela gli è valsa il Rolex Award for Enterprise, e per la sua esperienza nel campo delle esplorazioni è diventato consulente dell’Agenzia spaziale europea per l’addestramento di astronauti. Venerdì 18 agosto alle ore 21.15, Francesco Sauro sarà alla casa della cultura J.B. Rinna di San Cassiano per presentare, con spettacolari immagini, la scoperta della caverna più grande delle Dolomiti, chiamata “Abisso delle Conturines” o “Abisso del Cenote”.
L’Abisso del Cenote venne alla luce nel 1994 a seguito dello svuotamento improvviso di un piccolo lago a 2.940 metri (indicato sulle cartine come “lago delle due forcelle”) nel parco naturale Fanes-Senes-Braies. Gli speleologi del Club speleologico “Proteo” di Vicenza notarono la presenza di una cavità nel ghiaccio sul fondo del catino del lago ormai svuotato e iniziarono l’esplorazione. Dopo diversi tentativi senza successo a causa della presenza di acqua o neve, nel 2010 una nuova spedizione guidata da Francesco Sauro riuscì a scendere nella grotta in condizioni asciutte e ad esplorare un enorme pozzo profondo 160 metri che si sviluppa al di sotto del deposito di ghiaccio principale. L’esplorazione si è conclusa in quella che, per superficie e volume, è la più grande sala sotterranea scoperta nelle Dolomiti. Il fondo è caratterizzato da un imponente deposito di ghiaccio e detriti (rock glacier), con segni di recenti movimenti a causa della ricarica stagionale di ghiaccio dall’alto.
La conferenza è organizzata dal Museum Ladin ed è collegata alla mostra temporanea “Il mondo misterioso delle grotte nelle Dolomiti“, allestita nella sala della cultura J.B. Rinna di San Cassiano, in Val Badia. L’ingresso è libero e per l’occasione si può visitare anche la mostra.