Acqua minerale, tariffe più alte: aumenti fino a 15 volte

La Giunta provinciale ha approvato le nuove tariffe idriche per l’utilizzazione di acqua minerale. Una proposta in tal senso era già stata elaborata dall’Agenzia per l’ambientein riferimento all’impiego di acqua minerale da destinare all’imbottigliamento, a uso termale o terapeutico o ad altri utilizzi non terapeutici, come ad esempio nei bagni rustici locali. Dopo il parere positivo del Consiglio dei Comuni, la delibera è stata presentata dall’assessore Richard Theiner, che oggi (5 dicembre) ha presentato il provvedimento in conferenza stampa. Le nuove tariffe entrano in vigore con la pubblicazione della delibera sul Bollettino ufficiale della Regione.

Tariffe adeguate

“Nella delibera trova riscontro la volontà politica di elevare le tariffe per l’utilizzo delle acque minerali che in provincia di Bolzano finora erano molto contenute” afferma l’assessore Theiner, il quale fa presente che “con un bene pubblico viene generato un ritorno economico di una certa entità dal quale deve giungere una contropartita adeguata” Gli importi bassi delle tariffe dell’acqua minerale erano stati più volte criticati a livello nazionale, fatto che ha indotto a una loro revisione. “Ora con gli adeguametni introdotti ci posizioniamo nella fascia alta, anche se non fra le più care” come precisa Theiner. Le fonti di acqua minerale presenti sul territorio altoatesino fanno parte del patrimonio indisponibile della Provincia, e la Giunta ha riconosciuto come minerali le acque di 32 sorgenti. Per l’utilizzo di queste risorse si deve ottenere un’apposita autorizzazione e pagare secondo le tariffe fissate. “La tariffa si compone di tre elementi, un canone base, una quota tariffaria per il consumo, sia per le quantità d’acqua derivate che imbottigliate, e una tariffa per l’impatto sul corpo idrico”, spiega Thomas Senoner, direttore dell’Ufficio gestione risorse idriche dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. Senoner aggiunge che “con gli adeguamenti tariffati introdotti, i nuovi importi sono maggiorati da 10 a 15 volte rispetto alle tariffe attualmente applicate. I costi non aumenteranno, invece, per i bagni rustici, mentre per l’utilizzo termale aumenteranno nel caso degli utilizzi più consistenti. I ricavi dei canoni vengono utilizzati per il monitoraggio e il ripristino dei corpi idrici e per incentivare un’utilizzazione sostenibile e rispettosa dell’ambiente, ottimizzando in particolare gli impianti di utilizzo delle acque pubbliche e adeguandoli ai mutamenti climatici del bilancio idrico”.

I nuovi importi

Per le acque minerali destinate all’imbottigliamento il nuovo canone idrico annuale riferito alla concessione è di 7.500 euro per ogni litro/secondo. A questo si aggiunge la quota tariffaria annuale per la derivazione nell’anno precedente (0,40 euro per ogni metro cubo d’acqua) e quella per l’imbottigliamento nell’anno precedente (2 euro per ogni metro cubo d’acqua). A seconda che siano stati utilizzati contenitori con vuoto a perdere in vetro devono essere corrisposti 2,30 euro, e 2,70 euro se in contenitori con vuoto a perdere in altri materiali. La nuova quota tariffaria per l’utilizzo di acque minerali a scopo termale o terapeutico è in riferimento alla portata autorizzata in concessione di 1.250 euro per ogni litro/secondo. A questa si aggiunge la tariffa annuale per ogni metro cubo di acqua derivata nell’anno precedente fissata in 0,03 euro. Per l’impiego di acque minerali per altri utilizzi non terapeutici, ad esempio nei bagni rustici locali, deve essere corrisposta una quota tariffaria di 200 euro all’anno per ogni litro/secondo di portata d’acqua autorizzata in concessione. Inoltre, per ogni metro cubo di acqua derivata nell’anno precedente si aggiunge la corresponsione di 0,02 euro all’anno.

 

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