Acqua potabile, nuove tariffe. «Chi più consuma, più paga»
Via libera della Giunta provinciale al nuovo regolamento che disciplina la procedura per la determinazione delle tariffe da applicare per la fruizione del servizio idropotabile pubblico introducendo il principio che «chi più consuma, più paga», fissato nella direttiva europea di riferimento, che viene recepita. «Un principio di rilievo, la cui importanza aumenterà in considerazione dei cambiamenti climatici e del pericolo di carenza idrica», afferma l’assessore provinciale competente Richard Theiner. I cittadini altoatesini consumano a testa in media 35mila litri di acqua potabile all’anno.
Ogni anno il consumo idrico complessivo in Alto Adige, tenendo presenti tutti i settori, tocca i 45 miliardi di litri di acqua potabile. Il regolamento tiene presenti le peculiarità dell’approvvigionamento idrico decentrato che conta 480 acquedotti pubblici, dei quali 350 gestiti dai Comuni e 23 da aziende municipalizzate o altri enti pubblici; una novantina di acquedotti pubblici sono gestiti da interessenze, consorzi, o frazioni, in economia o a base volontaria.
I Comuni garantiscono il servizio idrico e determinano annualmente le relative tariffe per l’acqua potabile. «In base al nuovo regolamento l’aumento tariffario annuo potrà essere al massimo del 4,5% e, in caso di investimenti programmati, potrà raggiungere il tetto massimo del 7% senza tasso di inflazione», spiega Thomas Senoner, direttore dell’Ufficio gestione risorse idriche della Provincia. «Grazie al nuovo regolamento dovrebbero essere facilitati gli investimenti necessari per garantire un approvvigionamento idrico potabile sostenibile e di elevata qualità e un servizio efficiente e di livello nell’interesse pubblico», fa presente l’assessore Theiner.
Un altro principio rilevante è quello della trasparenza. In questo senso, accanto ai parametri di qualità dell’acqua potabile dovranno essere pubblicizzati i dati principali riferiti alla rete idrica, quali ad esempio il numero di utenti, la lunghezza della rete idrica potabile, la portata, nonché in particolar modo contributi, finanziamenti, costi, e le tariffe. Senoner è convinto che «grazie alla maggiore trasparenza saranno resi visibili i vari costi, che con la maggiore efficienza potranno essere ridotti creando maggior spazi di manovra per azioni di risparmio».