Costi energetici per le imprese, con Alperia risparmiati 42 milioni di euro
In occasione della seduta del Consiglio provinciale i vertici di Alperia hanno rimarcato come nel 2021 e nel 2022 l’azienda abbia già messo in circolo quasi 200 milioni di euro per sostenere le famiglie altoatesine e l’economia locale. Nello specifico, più di 10.000 aziende altoatesine associate all’SWR-EA (Südtiroler Wirtschaftsring – Economia Alto Adige) e ad associazioni analoghe hanno sottoscritto un’offerta di energia elettrica a condizioni particolarmente favorevoli. In questo caso Alperia vende energia a tali imprese al di sotto del prezzo di mercato. Il risparmio per le piccole e medie imprese altoatesine è stato di oltre 5 milioni di euro nel 2021, mentre nel 2022, in base alle previsioni, il risparmio supererà i 10 milioni di euro.
Sono invece circa 40.000 i clienti domestici che hanno seguito il consiglio di Alperia firmando una cosiddetta offerta a prezzo fisso (Alperia Smile) e bloccando così il prezzo dell’energia elettrica per un periodo compreso tra 12 e 18 mesi. Tali clienti non sono interessati dall’attuale aumento di prezzo. Nel 2021 i clienti domestici di Alperia hanno già potuto realizzare un risparmio di circa 15 milioni di euro rispetto al mercato tutelato; nel 2022, in base alle previsioni, i clienti Alperia Smile risparmieranno invece oltre 27 milioni di euro. Il risparmio per l’anno in corso può arrivare fino a 400 euro a famiglia.
Grazie alla consulenza di Alperia, numerose aziende altoatesine hanno già sottoscritto contratti con prezzi fissi dell’energia elettrica inferiori agli attuali prezzi di mercato. Tali aziende non sono quindi interessate dall’attuale volatilità del mercato. L’accordo esiste già da dieci anni ed ha sempre garantito prezzi competitivi e sicurezza di pianificazione. Nel 2021 l’industria altoatesina ha potuto risparmiare circa 42 milioni di euro in costi energetici, mentre nel 2022, sempre in base alle previsioni, il risparmio ammonterà a quasi 90 milioni di euro. Inoltre, i vertici di Alperia hanno ricordato il bonus sociale sulle bollette dell’energia elettrica e del gas per le famiglie in condizioni economiche difficili. Per il primo trimestre del 2022, è stato inoltre deciso un aumento del bonus sociale che compenserà gli aumenti per le famiglie in difficoltà economiche.
Kompatscher: “Decreto in contrasto con la linea della sostenibilità e le norme dell’autonomia”
Una via altoatesina in campo energetico non praticabile né giuridicamente, né praticamente. A dirlo è stato il presidente Arno Kompatscher. L’idea di utilizzare solo energia prodotta localmente per evitare l’attuale volatilità dei costi – ha sottolineato il presidente altoatesino -non ha base giuridica, ma non funziona nemmeno a livello pratico. “È vero che nell’arco dell’anno consumiamo meno energia di quanta ne produciamo, ma ci sono mesi con picchi di utilizzo per cui la nostra energia non sarebbe sufficiente”.
La giunta provinciale ha valutato inoltre come strano che lo Stato, tramite il Decreto legge “Decreto Sostegni ter”, abbia stabilito che i profitti aggiuntivi che i produttori di energie rinnovabili hanno derivato a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità debbano ora essere versati allo Stato. Secondo il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, questo rappresenta “un doppio danno per l’Alto Adige: da un lato in forma di minori entrate per la Provincia e i Comuni, dall’altro anche i forma di tasse che l’Alto Adige perderebbe. Di base sarebbe difficile da sostenere che lo Stato, come istituzione pubblica, possa sottrarre ricavi a un’altra istituzione (Provincia e Comuni come soci proprietari di Alperia). Non è chiaro, inoltre, perché il decreto riguardi solo i produttori di energie rinnovabili (in questo con un impatto non solo su Alperia ma anche gli altri produttori di energia in Alto Adige) e non quelli di energia da combustibili fossili”.
“Ciò contrasta con ogni sforzo di sostenibilità” rimarca Kompatscher. Secondo il presidente il Decreto confligge anche con le norme dell’Autonomia: “Insieme ai nostri parlamentari a Roma e nell’ambito della Conferenza delle Regioni faremo di tutto per evitare l’applicazione del decreto nella sua attuale formulazione. Inoltre chiederemo che le misure di attenuazione, annunciate a livello nazionale, siano attuate al più presto per quelle cittadine e quei cittadini che hanno minori entrate. Vogliamo inoltre verificare quanto e come possa in questi casi intervenire anche la Provincia con aiuti economici”.