Alta formazione e sostenibilità: online il documento strategico sui fondi europei
La Ripartizione Europa ha pubblicato online il documento strategico sull’investimento dei fondi strutturali europei riferito al periodo di programmazione 2021-2027. “Si tratta di mantenere e sviluppare la linea di azioni strategiche realizzate grazie ai fondi comunitari che in passato si sono rilevate vincenti e di cogliere le nuove sfide per favorire uno sviluppo regionale dell’Alto Adige in sintonia con gli obiettivi politici dell’Unione Europea” spiega il Presidente Arno Kompatscher. Il documento è stato elaborato dalla Rete dei referenti provinciali e dagli stakeholder esterni coinvolti nell’implementazione di programmi comunitari in collaborazione con il professor Gottfried Tappeiner, docente di teoria economica e politica all’Università di Innsbruck. Fino a marzo 2020 cittadini, associazioni, istituzioni e tutti gli stakeholder e i player interessati possono contribuire alla redazione finale del documento, commentando online sul sito della Ripartizione Europa e apportando suggerimenti tematici, spunti e proposte di realizzazione. “Tutta la cittadinanza è invitata ad esprimersi in merito al documento strategico, partecipando così attivamente al processo di pianificazione del prossimo periodo di programmazione 2021-27” sottolinea la direttrice di Ripartizione Martha Gärber. Al termine del periodo di consultazione pubblica la Giunta provinciale approverà il documento finale. Successivamente nel corso del 2020 seguiranno le prime bozze dei documenti di pianificazione per i singoli programmi FSE+, FESR e Interreg.
Focus su plurilinguismo, alta formazione e sostenibilità
Tra le novità del documento strategico 2021-27 rispetto alla programmazione precedente c’è una grande attenzione al plurilinguismo, con l’obiettivo di arrivare entro il periodo di programmazione all’80% degli studenti che concludono la scuola dell’obbligo in possesso del livello B2 di conoscenza della seconda lingua provinciale. Un punto importante anche la formazione di personale qualificato per combattere la carenza di manodopera specialmente nelle aziende fra 10 e 49 dipendenti (il 62% dichiara di avere problemi in questo settore) così come misure contro la fuga dei talenti all’estero. Quest’ultima risulta particolarmente intensa specialmente per i talenti di livello accademico: secondo l’IRE della Camera di Commercio fra il 2012 e il 2017 il saldo negativo fra immigrazione (10.819 unità) ed emigrazione (11.634 unità) di figure con una formazione universitaria ammonta a 800 persone. Trasversali gli obiettivi ambientali, con il target principale di ridurre l’impronta di CO2 (6 tonnellate per abitante, la media italiana è di 7 tonnellate). Le misure riguardano la mobilità, l’innovazione (anche sociale), la collaborazione tra gli enti di ricerca e le imprese del territorio, la digitalizzazione, la promozione della circolarità, la tutela della biodiversità e azioni per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico.