Alto Adige: approvata la legge sulle grandi concessioni idroelettriche
Alto Adige. La Giunta Provinciale ha approvato la nuova legge che regola la procedura per il rilascio ed il rinnovo di concessioni per centrali idroelettriche di potenza superiore a 3 megawatt. La nuova norma regola la durata delle concessioni, i criteri per la determinazione dei canoni di concessione, i parametri per lo sviluppo degli impianti, le modalità di valutazione degli aspetti paesaggistici e dell’impatto ambientale, l’utilizzo e la valorizzazione dei beni oggetto della concessione.
La nuova legge in rispetto dei principi base comunitari e statali, cerca di sfruttare al massimo lo spazio di manovra garantito dall’Autonomia, uno spazio di manovra in continua evoluzione- Sebbene la delega in materia sia passata nel 2017 dallo Stato alle Regioni ed alle Province autonome, negli ultimi anni si sono presentati impedimenti che hanno reso la situazione molto complessa. Il decreto Monti avrebbe dovuto dare il via alle gare d’appalto per il rinnovo delle concessioni idroelettriche di grandi dimensioni, ma diverse iniziative legislative regionali e la stessa legge della Provincia autonoma di Trento sono state duramente attaccate dalla Corte costituzionale. “Vicende – ha precisato il Presidente della Provincia Arno Kompatscher – che hanno comportato tempi più lunghi, ma dalle quali abbiamo tratto indicazioni fondamentali per la stesura del disegno di legge, cercando di garantire i maggiori vantaggi possibili per il territorio. Sarà dato maggior peso ai fondi ambientali, che dovrebbero aumentare notevolmente e saranno elemento fondamentale del bando; è stato introdotto un canone d’uso ex novo; il compenso della quota dell’energia gratuita non fornita è stato aumentato, mentre tutti gli altri canoni sono stati confermati. Abbiamo dato più peso possibile alle clausole sociali, argomento importante per la definizione del bando. Sono state definite le modalità di gestione delle centrali da parte dei concessionari. Almeno il 5% dell’energia prodotta sarà messa a disposizione dei Comuni rivieraschi. Inoltre, con un emendamento della maggioranza abbiamo garantito che questa energia possa essere messa a disposizione dei Comuni che non si occupano della distribuzione in forma monetaria”.