Tra mostre diffuse e spettacoli di luce: gli appuntamenti di inizio gennaio
L’anno è appena iniziato, ma ci sono già cose che non si vede l’ora finiscano. Nell’attesa, vi segnaliamo alcune mostre e iniziative per questa prima settimana di gennaio, con un occhio di riguardo su Bressanone: a dispetto della sua storia, che la vorrebbe roccaforte vescovile e conservatrice, la cittadina sulla Rienza continua a seguire la via del rinnovamento, con progetti coraggiosi.
Carri armati rosa e cori “coccoloni”. Schmusekatze è un termine tedesco che indica un gatto – e per esteso una persona- che ama le coccole. La parola evoca la mossa di un musetto che si strofina in cerca di tenera attenzione, un po’ come vorremmo fare tutti noi in questi giorni d’inverno. Schmuesechor (coro coccolone) è anche il nome del coro pop alternativo di Vienna presente con un’installazione audio-video nella chiesa di San Erardo a Bressanone. Nel video il frizzante coro canta la canzone Happy Xmas (War Is Over!) di John Lennon e Yoko Ono. La scelta di musica e interpreti non è un caso: l’opera è infatti parte della “Via illuminativa”, una mostra diffusa in tutta la città di Bressanone sul tema della convivenza e della pace, curata da Hannes Egger. Un “gioco di idee”, come lo definiscono gli organizzatori, per niente scontato e buonista, in cui ci si imbatte anche in opere di artisti e artiste di livello internazionale, come VALIE EXPORT o Michelangelo Pistoletto. Tra i lavori da non perdere: il carro armato dipinto di rosa del praghese David Černý o la foto del croato Nemanja Cvijanović contro muri e steccati, opere che disinnescano con pungente ironia l’assurdità di confini, nazionalismi e delle armi. Per la mappa completa vedi qui. Fino al 7 gennaio.
Schmusechor, chiesa di S. Erardo, Bressanone. Foto courtesy Brixen Tourismus/Bressanone Turismo.
Una cascata di luce, per la pace. Rimanendo a Bressanone, è dedicato alla pace anche “Colors. A Homage to Peace“, il suggestivo spettacolo di luci e musica, che, attraverso un animale simbolo come il colibrì, inneggia alla bellezza della differenza, ai diversi colori dell’umanità e della natura. Due gli spettacoli in programma nel cortile del Palazzo Vescovile, ogni giorno alle ore 17.30 e alle ore 18.30, con un ulteriore spettacolo alle ore 19.30 il venerdì e il sabato. Fino al 7 gennaio.
Conoscere per superare la paura. C’è tempo fino al 7 gennaio prossimo per vedere la mostra “Walter Bonatti. Stati di grazia – Un’avventura ai confini dell’uomo” ospitata alla Galleria Civica di Bolzano. Alpinista ed esploratore di fama mondiale, Walter Bonatti (Bergamo, 1930-Roma, 2011) è stato anche fotoreporter molto amato e conosciuto al grande pubblico per i suoi racconti sulle sue avventure sul settimanale “Epoca”. “Innanzitutto, fa paura tutto ciò che non si conosce. Quindi io faccio del mio meglio per conoscere. E così riduco la mia paura”, diceva Bonatti, che nella sua vita ha esplorato posti più remoti e lontani dal Karakorum al Nepal alla Patagonia e moltissimi ancora. Il percorso di mostra porta a conoscere il protagonista e la sua storia attraverso oggetti diventati iconici, come l’attrezzatura alpinistica dei primi anni di attività; alcuni dei machete usati nel corso delle avventure nella giungla e nelle foreste; lettere e pagine tratti dai diari e dai quaderni. Particolarmente toccanti suonano le parole di Bonatti quando ricorda le prime scalate affrontate da giovane, in uno stato di povertà -e felicità- assoluta: “Ricordo quei miei giorni come i più intensi vissuti fino ad allora, e come i più gloriosi ed esaltanti che potessi procurarmi nella mia assoluta indigenza. Eravamo così poveri da non possedere neppure un passamontagna. Il nostro passamontagna era un foulard o un sacchetto di cotone, o quello del pane, nel quale avevamo praticato due fori per gli occhi. Sia lo zaino che gli indumenti erano per lo più residui di guerra (…) Ma ci sentivamo ugualmente i ragazzi più felici del mondo, e anche i più ricchi di voglia di vivere”.
Veduta della mostra “Walter Bonatti. Stati di Grazia” alla Galleria civica di Bolzano. Foto Venti3
In primo piano: un’immagine di Walter Bonatti e Riccardo Cassin davanti al K2 nel 1958. Foto di Fosco Maraini.
La mostra, presentata dal CAI Bolzano e prodotta dal Museo Nazionale della Montagna di Torino e curata da Roberto Mantovani e Angelo Ponta, è visitabile gratuitamente, da martedì a domenica, ore 10-13 e 15-18 alla Galleria Civica di Bolzano, nella centrale Piazza Domenicani. Le sale Museo Civico di Bolzano ospitano una sezione dedicata alla mitica salita sul K2 del 1954 con un focus su Mario Fantin, cineoperatore che documentò la spedizione. Fino al 7 gennaio.
Pixel Art Gallery Bz . Sono 16 immagini per 16 luoghi diversi per 16 sedici settimane: è questa la formula ideata dal vulcanico Erwin Seppi, artista e gallerista, per la sua mostra diffusa “From Bolzano with love“. Nelle sue opere fotografiche stampate su alluminio, vedute della città di Bolzano e delle sue architetture si fondono con frammenti di volti femminili idealizzati: ne risultano visioni camaleontiche, dai colori pop e sgargianti, al confine tra il kitsch e il surreale. Le immagini di Seppi sono da “scovare” per la città nei posti più diversi, dal Capitol all’Ufficio Postale di piazza Domenicani, dal Nadamas al teatro Carambolage. Info. Fino al 7 marzo.
Ti odio. A proposito di luoghi insoliti, la mostra di Siggi Hofer allo spazio CUT vicino a Piazza Walter (ospitato in un negozio di parrucchiere) vale una visita lampo per i dipinti di babbi natale di diversi colori e provenienze, ridotti a un mix -schematico quanto dissacratorio- di figure di videogiochi ed emoji. E, non da ultimo, per il titolo dell’esposizione: “ti odio”. Ci piace pensare che la vicinanza con il mercatino di Piazza Walther non sia un caso. Info qui.
Un’opera di Siggi Hofer in mostra allo spazio CUT di Bolzano. Foto courtesy of the artist.
Tra i last minute si segnala anche per la serata di venerdì 5 gennaio lo spettacolo “Pio Andata e Ritorno” di Andrea Castelli, che abbiamo intervistato qui.
Da segnare per il dopo feste. Mercoledì 10 gennaio alle ore 17.30 Marco Ballestracci sarà alla libreria Cappelli di Bolzano per presentare il suo romanzo storico “Preludio e fuga di Ricardo Klement” (Edizioni Alphabeta Verlag). Scrittore, musicista blues e cantastorie, Ballestracci narra, un controverso capitolo di storia novecentesca che fa dell’Alto Adige un importante crocevia di destini in un’Europa postbellica. In particolare l’autore è rimasto colpito dalle modalità con cui importanti personalità del Terzo Reich -come il protagonista del suo racconto- furono salvate e ospitate soprattutto in Alto Adige a quel tempo nascondiglio perfetto, per poi prendere il largo verso il Sud America, in primis, ma anche verso la Siria o l’Egitto.
Caterina Longo
Immagine in apertura: Brixen Tourismus Argento-Artistry©