Ristorazione 4.0: Bitebase, l’intelligenza artificiale che rivoluziona la gestione dei ristoranti
Bolzano. Nel panorama frenetico e competitivo del settore della ristorazione, la gestione efficiente degli ordini e dell’inventario è cruciale per il successo. Secondo il rapporto 2023 dell’Osservatorio Ristorazione redatto da RistoratoreTop, sono oltre 28.000 le imprese di ristorazione che in Italia hanno chiuso i battenti lo scorso anno a causa dei costi oscillanti – dalle materie prime all’energia . I ristoratori devono affrontare sfide significative nel tenere sotto controllo i costi, spesso trovandosi a fare i conti solo a fine anno, quando è troppo tardi per apportare correzioni. In risposta a queste e altre difficoltà del settore ristorazione, la tecnologia può aiutare (ne abbiamo parlato anche qui) come hanno pensato i fondatori di Bitebase, una startup che utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione dei ristoranti, riducendo i costi e migliorando la redditività. Abbiamo incontrato Nick Preda, CEO di Bitebase, per saperne di più su questo progetto innovativo.
Come è nata l’idea di Bitebase?
Tutto è nato ad agosto dell’anno scorso, quando ci siamo resi conto che nel nostro ristorante i costi ci stavano sfuggendo di mano perché non riuscivamo ad avere dati puntuali per fare delle previsioni accurate. Solitamente, i ristoranti comprano grandi quantità di merce, ma quando preparano un piatto, non sanno con precisione quanto possa costare effettivamente. Questo include il costo degli ingredienti, ma anche i costi di trasformazione come elettricità e manodopera. Abbiamo capito che serviva una soluzione per monitorare questi aspetti in tempo reale, invece di aspettare l’incontro annuale con il commercialista.
Come funziona Bitebase?
Bitebase è una piattaforma che sfrutta l’intelligenza artificiale per leggere automaticamente documenti come fatture e offerte, comprendere la situazione finanziaria del ristorante e consigliare i piatti da proporre in base ai costi degli ingredienti e alle offerte del momento. Uno strumento intelligente per gestire in modo ottimale le scorte e che a fine giornata calcola il guadagno e guida lo chef nelle scelte future per strutturare il menu dei giorni successivi. A differenza delle soluzioni attuali che richiedono l’inserimento manuale dei dati, l’innovazione di Bitebase è che automatizza il processo, rendendo il lavoro più efficiente, veloce e preciso.
Un aiuto anche contro gli sprechi alimentari. In che modo Bitebase può essere utile?
Bitease offre ai ristoratori la possibilità di fare previsioni basate su obiettivi specifici. Analizza quanti piatti il ristoratore o lo chef intende preparare e vendere, e a fine giornata raccoglie i dati sulle vendite effettive. Questo permette di allenare il modello AI, tenendo conto anche di altri fattori esterni che possono contribuire alla consumazione dei pasti, come ad esempio il periodo dell’anno, l’orario di punta del ristorante, il meteo, etc. Si tratta dunque di un vero e proprio assistente virtuale sempre accanto al ristoratore, che lo guida nelle decisioni di acquisto e offre supporto nell’organizzazione della preparazione dei piatti, riducendo così sprechi e costi operativi, e aumentando i margini di profitto.
Foto courtesy Bitebase
Bitebase è una nuova startup nata ad aprile di quest’anno. Quali sono le competenze che si nascondono dietro a questo team vincente?
La squadra è composta da sei persone: io, che oltre ad avere un ristorante, sono un informatico e il mio socio, Luca Passadore, il direttore commerciale. Abbiamo inoltre un advisor esperto nel mondo della ristorazione, uno per il lato tecnologico e informatico, un manager e una ragazza che si occupa dei processi quotidiani e che organizza tutte le attività.
Siete reduci dalla vittoria del pre-incubation programme del NOI Techpark: che esperienza è stata quella all’interno del parco tecnologico?
A novembre dello scorso anno abbiamo partecipato all’application con uno speech in cui, partendo da un problema riscontrato proprio sul campo, abbiamo presentato un’idea innovativa che potesse essere una soluzione valida ed efficace. Dopo essere stati selezionati abbiamo subito iniziato un workshop che ci ha permesso di sviluppare ulteriormente la nostra idea, che già avevamo in parte concretizzato. Nei sei mesi successivi all’interno del parco tecnologico, abbiamo beneficiato di coaching, consulenza personalizzata, e supporto nello sviluppo di un piano finanziario triennale, oltre che a numerosi workshop e l’accesso a tecnologie avanzate.
Nick Preda, CEO di Bitebase. Foto courtesy Bitebase
Quali sono i vostri prossimi passi?
Grazie alla vittoria del programma del NOI ora abbiamo diritto a un ufficio all’interno del parco per sei mesi. Dedicheremo l’estate per terminare lo sviluppo del prodotto, ed effettuare i test finali, per iniziare infine la commercializzazione verso la fine di agosto. Inoltre, presenteremo l’application per entrare a far parte dell’incubatore, un ambiente che consideriamo ricco di opportunità, spunti interessanti e di possibili collaborazioni.
Chiara Caobelli
Immagine in apertura: Foto courtesy Bitebase