
Bolzano, celebrati i 50 anni della DOC Alto Adige
News. Si è tenuta lunedì 15 aprile al Palazzo Mercantile di Bolzano la cerimonia per i 50 anni della denominazione di origine controllata (DOC) Alto Adige. L’iniziativa è stata organizzata dal Consorzio Vini Alto Adige in collaborazione con la Camera di commercio.
La DOC Alto Adige fu istituita il 14 aprile 1975 con un decreto del Presidente della Repubblica. L’introduzione della denominazione sancì l’avvio di una nuova regolamentazione del comparto vinicolo altoatesino, che da allora si è progressivamente orientato verso criteri più stringenti di qualità e tracciabilità.
Durante l’evento, a cui ha partecipato anche l’assessore provinciale all’agricoltura Luis Walcher, è stato ripercorso il percorso normativo e produttivo seguito dal settore negli ultimi decenni. Tra gli aspetti ricordati, le restrizioni introdotte a partire dagli anni Settanta sulle quantità di uva vendemmiata per ettaro e la successiva estensione della DOC ad alcune sottozone precedentemente autonome, come Santa Maddalena, Merano e Valle Isarco.
Nel corso della giornata è stato inoltre evidenziato il recente riconoscimento di 86 unità geografiche aggiuntive (UGA), che possono ora essere indicate in etichetta e che puntano a rafforzare la trasparenza e la valorizzazione dell’origine delle uve.
Il sistema di controllo e gestione della DOC è attualmente affidato al Consorzio Vini Alto Adige, in collaborazione con la Camera di commercio. Quest’ultima, attraverso i propri uffici, continua a occuparsi del monitoraggio e della promozione della qualità vinicola locale.
Nell’immagine in apertura, Alfred Aberer (segretario generale Camera di commercio), Josef Rottensteiner (ex segretario generale Camera di commercio), Martin Foradori (vice-presidente Consorzio Vini Alto Adige), Michl Ebner (presidente Camera di commercio), Luis Walcher (assessore provinciale all’agricoltura), Andreas Kofler (presidente Consorzio Vini Alto Adige), Eduard Bernhart (direttore Consorzio Vini Alto Adige) (Credits Vini Alto Adige/Armin Huber)