Legambiente stronca Bolzano: è tra le città più inquinate d'Italia
Emergenza inquinamento a Bolzano. Secondo l’ultimo report “Mal’aria di città” di Legambiente il capoluogo altoatesino risulta essere tra le tredici città più inquinate d’Italia del 2021, per quanto riguarda i valori di biossido d’azoto (NO2) nell’aria che si attestano a 32 µg/mc. Secondo i parametri stabiliti dall’OMS il limite dovrebbe essere di 10 µg/mc, ovvero il 69% in meno rispetto al dato attuale.
Livelli alti anche per quanto riguarda le polveri sottili PM10 e PM2,5 nell’aria che a Bolzano raggiungono rispettivamente 18 e 12 µg/mc, mentre i livelli standard dovrebbero essere del 17 e 57% in meno rispetto a quelli attuali. Nel report sono stati analizzati e interpretati i dati del 2021 appena concluso di 238 centraline per il monitoraggio dell’aria di 102 città capoluogo di provincia. Le centraline in questione, definite di fondo o di traffico urbano, servono per rilevare le concentrazioni dei principali inquinanti monitorati dalle autorità competenti. Anche la vicina Trento risulta tra i capoluoghi più inquinati d’Italia.
Caramaschi: “Dati noti, lavoriamo per migliorare”
Il sindaco Renzo Caramaschi ha commentato i dati durante l’ultima conferenza stampa post giunta comunale: “Sono dati che già conoscevamo, e sono comunque in calo rispetto agli anni passati. Nel 2021 i numeri sono rimasti invariati rispetto a quelli del 2020. Questo è dovuto ad un cambio di mentalità da parte dei cittadini che hanno rinnovato il parco macchine aumentando le immatricolazioni di auto ibride. Per fortuna, inoltre, i dati peggiori si riferiscono solo al biossido d’azoto, e non alle polveri sottili che, seppure elevate, non sono ancora ad un livello tale da dover far scattare ordinanze o chiusure. Contiamo che le cose possano cambiare con il nuovo PUMS e l’incremento dei mezzi ad idrogeno ed elettrici della SASA. Serve comunque un cambio di mentalità per quanto riguarda la mobilità. I pendolari dovranno abituarsi a lasciare i mezzi privati a casa. Lavoriamo per migliorare”.
I Verdi: necessario arginare traffico ed inquinamento
I dati pubblicati da Legambiente hanno riacceso intanto la discussione attorno al PUMS della città di Bolzano, con i Verdi in prima linea per chiederne l’approvazione: “È necessaria una programmazione nel tempo ed interventi immediati per la diminuzione del traffico e delle emissioni in città. Abbiamo bisogno di una città, a 30 km/h, pedonale, più verde, più ciclabile dove car sharing e car pooling diminuiscano la pressione sui posteggi e dove si misurino e si interrompano i flussi in entrata”, si legga in una nota del partito.
“Il PUMS deve diminuire la circolazione delle macchine in città e questo non può accadere se vengono ampliate le infrastrutture stradali che vi passano in mezzo. Pertanto l’ipotesi del raddoppio dell’arginale è un progetto frutto di una visione ormai obsoleta della mobilità, che va nella direzione opposta. Sarebbe sbagliato inserirlo nel Pums. Al centro dell’azione politica deve stare la salute della cittadinanza intera: non è il tempo di giochini e ricatti politici, bensì della concretezza. Al primo posto deve sempre esserci il bene della città”, conclude il testo.
Proposte per migliorare la qualità dell’aria
Il report stila anche una serie di proposte che le città dovrebbero mettere in pratica al fine di migliorare i dati riguardanti l’inquinamento atmosferico. “Le azioni da mettere in campo devono essere efficaci, incisive e durature per invertire stabilmente la rotta in una logica di miglioramento continuo”, si legge. Nell’ambiente urbano i due settori che incidono maggiormente sono la mobilità e il riscaldamento domestico. Un cambio di paradigma è quanto mai necessario sicuramente a partire da questi due settori tenendo conto che il tema della decarbonizzazione per la lotta ai cambiamenti climatici e quello della transizione ecologica verso città e territori più salubri e vivibili sono indissolubilmente legati e vanno affrontati con una visione unitaria. Senza tralasciare il settore dell’agricoltura e della zootecnia che sono altrettanto cruciali in questa visione integrata. Le aree urbane, soprattutto del nord-centro Italia, sono cinte da attività agricole e allevamenti spesso intensivi che, seppur chiaramente non interne ai centri urbani, concorrono in modo rilevante alle emissioni in atmosfera.
Legambiente chiede quindi di ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo, aumentare la dotazione del trasporto pubblico elettrico, incentivare la Sharing mobility, dire stop alla commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030, creare un grande piano di qualificazione energetica dell’edilizia pubblica, rendere sostenibile l’ultimo miglio della distribuzione delle merci e infine garantire l’effettivo monitoraggio delle pratiche agricole nel settore agricolo.
Alexander Ginestous