Bolzano e il fallimento sul tema sicurezza

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Bolzano. “La sfida elettorale si gioca sulla sicurezza” è un abusato titolo mediatico che sentenzia la sconfitta delle politiche attuate fino ad oggi riguardo alla criminalità, soprattutto quella “disorganizzata”. Piccola premessa, quando si è vittima di furti, aggressioni, rapine si chiama la Polizia, non si telefona al sindaco o alla Giunta comunale. La denuncia di questi e altri reati simili, infatti, viene fatta alle forze dell’ordine che dipendono dal Ministero dell’Interno (i carabinieri sono alle dipendenze gerarchiche del Ministero della difesa, con dipendenza funzionale dal Ministero dell’interno) guidato da Matteo Piantedosi, ministro del governo in carica di cui fanno parte Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Difficile comprendere, quindi, i motivi per cui sia un tema nazionale come la sicurezza a influenzare pesantemente il voto per le elezioni dei sindaci, a Bolzano come  in molte altre parti d’Italia. Chiarito questo aspetto, un breve excursus sui dati relativi al capoluogo altoatesino: l’indice di criminalità stilato dal Sole 24Ore Lab indica Bolzano al cinquantaquattresimo posto in Italia per numero di reati in rapporto alla popolazione residente. Di seguito i dati riportati dalla Questura di Bolzano a inizio aprile 2025: tra aprile 2024 e marzo 2025 sono calati i furti (da 868 a 737), le aggressioni/liti (da 1.251 a 880) ed i danneggiamenti (da 101 a 83), mentre sono aumentate truffe e frodi informatiche (passate da 210 a 224), i reati da codice rosso (da 188 a 194) le rapine e gli scippi da 39 a 51. (Per altri dettagli cfr qui)
I dati presentati dalla Questura coincidono con il primo anno di attività del nuovo Questore Paolo Sartori insediatosi il primo marzo 2024 e, a fronte di un bilancio a due facce: meno furti e aggressioni, ma più rapine e reati da codice rosso, sono aumentate decisamente le persone arrestate (298 negli ultimi dodici mesi, contro le 172 dell’anno prececdente) e i Daspo Urbani, che sono passati dal 2 nel 2023 a 34 nel 2024. Per quel che riguarda l’anno solare 2024, l’attività di controllo è passata da 65.946 persone a 76.495, sono aumentate le denunce a piede libero, mentre i fogli di via obbligatori sono passati da 45 a 183.
Ricapitolando, a un netto aumento di arresti, denunce, Daspo e fogli di via, non si segnalano variazioni significative nel calo dei reati e soprattutto nella percezione di sicurezza dei cittadini che, anzi, stando ai media locali è decisamente peggiorata.
Non sono sufficienti, quindi, le politiche decise da governo guidato da Fratelli d’Italia e Lega, partiti che fanno della sicurezza il loro “cavallo di battaglia”, un Questore che ha aumentato del 70% le persone arrestate e quasi quadruplicato i fogli di via e un governo provinciale Svp, Freiheitlitchen e Fratelli d’Italia (+Lega a inizio legislatura) a rendere più sicura Bolzano.

Le politiche decise dal governo nazionale e provinciale sono forse state vanificate dalla Giunta comunale? Premesso che sul tema il Comune ha poteri piuttosto limitati, tutto si può dire della Giunta Caramaschi ma non che non si sia preoccupata della questione negli ambiti in cui poteva intervenire. Il numero delle telecamere di sicurezza installate dal Comune sono attualmente 256 sopra la media nazionale, il Comune ha appena varato un nuovo regolamento di Polizia Municipale che vieta persino di sdraiarsi sulle panchine e di sedersi sui marciapiedi, mentre gli stessi vigili urbani hanno intensificato le loro attività seguendo a ruota la Polizia e Carabinieri nel comunicare tempestivamente ogni “crimine registrato” mentre sgomberano gli accampamenti di chi non ha una casa, anche a gentile richiesta delle forze politiche di opposizione.
Non si può quindi dire che sia mancata la necessaria attenzione sul tema, eppure, come già ricordato, sia i dati che la percezione prevalente nella cittadinanza dimostrano che si è ottenuto poco o niente. Che si stia sbagliando approccio? Possibile che le politiche repressive, l’aumento di arresti e di pene, non servano a nulla?
Ipotesi che potrebbe non risultare peregrina, tra i paesi che una volta chiamavamo “occidentali”, gli Stati Uniti sono sicuramente quello in cui la repressione, la minaccia della punizione – dal carcere “spietato” alla pena di morte, fino alla libertà nel portare armi “per difesa personale” – è più forte.  Risultato? Quasi 2 milioni di persone sono detenute nelle carceri statunitensi,  che ospitano oltre 500 detenuti ogni 100.000 abitanti (il tasso italiano è di 97 su centomila, in Germania di 67).
Bene, grazie a questa incarcerazione di massa, gli Stati Uniti possono essere considerati un paese sicuro? Non esattamente, nel 2022 negli Usa sono stati registrati 24.849 omicidi, 7,5 ogni 100.000 abitanti. Nello stesso anno in Italia ne sono stati registrati 322. Il tasso di omicidi statunitense è quindi oltre tredici volte superiore a quello italiano.

Tornando a Bolzano, anche la “qualità” dei crimini registrati e il reiterarsi dei reati spingono a confermare l’idea di un approccio sbagliato alla questione sicurezza. La maggior parte dei furti o delle “rapine” riguarda, infatti, bevande alcoliche, abbigliamento, telefonini etc (cfr qui), reati che hanno a che fare più con questioni sociali e di dipendenza da alcol e droghe che con una “vocazione al crimine”. Per verificarlo e completare il quadro, non resta che occuparsi dello strumento al centro delle politiche sulla sicurezza: il carcere, in particolare quello di Bolzano.
(segue qui)

Massimiliano Boschi

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