Bonus fiscale per ristrutturazioni, 756 domande approvate
A fronte della sottoscrizione di un contratto di mutuo decennale senza interessi (da restituire in 10 anni) ai cittadini che ristrutturano la prima casa la Provincia può anticipare le detrazioni fiscali pari al 50% dei costi sostenuti, previste dalla normativa statale. Dall’introduzione nel 2014, fino al 18 gennaio 2016 la Provincia ha approvato 756 domande di anticipo del bonus fiscale per oltre 23,7 milioni di Euro. Finora sono stati messi a disposizione in totale 40 milioni di euro sull’apposito Fondo di rotazione, non ancora esauriti. Questo è il bilancio del vicepresidente della Provincia di Bolzano, Christian Tommasini, riguardo uno degli interventi per favorire l’abitare messi in atto durante il suo mandato.
La Giunta ha esteso il provvedimento al 2016 e anche agli interventi sulle parti comuni dei condomini. Così ora possono presentare domanda di concessione dell’anticipo del bonus fiscale sulle ristrutturazioni edilizie anche i proprietari di unità immobiliari in condomini nei quali vengono effettuati lavori sulle parti comuni. I cittadini fino al 30 giugno 2017 potranno presentare agli uffici della Ripartizione provinciale edilizia abitativa la domanda per ottenere l’anticipo del bonus fiscale.
«Nel corso della mia attività politica ho sempre cercato di promuovere un’idea dell’Alto Adige come un territorio aperto, dinamico e plurilingue. Un approccio questo non scontato vista la situazione che ci circonda, un elemento di forza dell’Alto Adige per connettere tra loro il Sud ed il Nord d’Europa – ha detto Tommasini – Attraverso quest’apertura verso l’esterno in nostri giovani plurilingui e la popolazione nel suo complesso sono ora in grado di sentirsi maggiormente a casa propria in questa terra. Questo impegno nasce dalla convinzione che i progressi fatti in questi anni nell’ampliamento dell’Autonomia passano attraverso il riconoscimento di tutti i cittadini. Il nostro obiettivo in questi anni ed ancor più nella seconda parte della legislatura è quello di dare a tutti gli strumenti culturali per sentirsi protagonisti in questa terra».
Gli altri interventi sull’edilizia
L’abitazione, come ha ricordato Tommasini, accanto al lavoro, costituisce uno degli elementi base per la sicurezza sociale ed il benessere del cittadino. Forti sono gli investimenti nel settore abitativo e le innovazioni introdotte. Grazie alle agevolazioni edilizie, che ogni anno costituiscono un investimento di oltre 60 milioni di Euro, si è riusciti a raggiungere l’obiettivo di garantire l’ottenimento della prima casa di proprietà a più dell’80 per cento delle famiglie altoatesine. Nella legislatura in corso, tra il 2014 e il 2016, sono 288 i contratti di mutuo stipulati, 4.722 le domande di agevolazione edilizia approvate per acquisto, nuova costruzione e recupero della prima casa, per un impegno finanziario di oltre 154 milioni di euro.
Modello Risparmio Casa/Bausparen. È una nuova forma di agevolazione per giungere all’acquisto della casa di proprietà che incontra il favore della popolazione altoatesina. La Provincia ha intrapreso una nuova strada nell’edilizia abitativa agevolata adottando il modello del Risparmio casa che si affianca ai classici finanziamenti per l’edilizia abitativa, abbinandoli alla pensione complementare. Il sistema è semplice, trasparente e flessibile e contribuisce anche a fornire impulsi all’economia locale, in particolare al comparto edile e all’artigianato.
I cittadini iscritti a un Fondo previdenziale, grazie al contributo finanziario della Provincia, possono ottenere un mutuo vantaggioso del Risparmio casa a un tasso fisso dell’1,5% per tutta la durata del mutuo stesso, fino a un massimo di 20 anni. La dotazione finanziaria messa finora a disposizione ammonta a 40 milioni di euro. Fino a metà aprile 2016 hanno fatto richiesta di un mutuo del Risparmio Casa 303 persone e sono già stati erogati mutui per complessivi 18,6 milioni di euro a 252 richiedenti. Informazioni sul modello Rispamio Casa si trovano alla pagina web http://www.risparmiocasa.bz.it.
Nuova Legge Edilizia. Dovrebbe approdare in aula al Consiglio provinciale agli inizi del 2017. Obiettivo promuovere un nuovo concetto di ‘abitare’ per favorire il benessere dei cittadini attraverso lo sviluppo delle relazioni sociali, creando nuove forme abitative quali, ad esempio, case plurigenerazionali e di cohousing/coworking per venire incontro alle fasce più sensibili della popolazione. I giovani oggigiorno, ha affermato il vicepresidente Tommasini, hanno difficoltà a riuscire ad intraprendere un percorso di autonomia in grado di renderli protagonisti dello sviluppo della società. Casa e lavoro costituiscono i fattori principali in questo percorso ed anche gli aspetti più critici, soprattutto nei contesti urbani. Gli anziani, invece, hanno bisogno di vicinanza e sostegno e opportunità partecipative. Altri capisaldi la semplificazione, la sburocratizzazione e la digitalizzazione delle procedure, il risparmio del terreno verde e un forte incentivo al recupero e al risanamento di edifici e alloggi datati per adeguarli agli standard più innovativi.
Cohousing & Coworking. Il primo progetto prevede il recupero dell’edificio che ospitava i Telefoni di Stato in Corso Italia a Bolzano con un investimento in tre anni di 6 milioni di euro. È destinato ai giovani e consente loro di condividere casa e lavoro. Sono previsti 33 alloggi e spazi abitativi condivisi ai piani superiori, e al piano terra aree di coworking per condividere gli spazi di lavoro. I progetti di coworking dovrebbero essere realizzati in accordo con il Comune di Bolzano. Come spiega il vicepresidente Tommasini, li potranno prendere in affitto a canone calmierato giovani single e giovani coppie e rendersi autonomi dalla famiglia avviando attività d’impresa abbattendo i costi d’avvio. A tal fine dovrebbero essere attivati appositi bandi e i criteri di assegnazione fissati assieme ai partner sociali. I giovani che aderiranno a tale progetto saranno chiamati a dedicare parte del loro tempo a fini sociali e attività culturali, con ricadute positive per gli abitanti dello stesso edificio e del quartiere. Tale progetto pilota potrebbe, quindi, servire quale prima esperienza da replicare adattandolo alle esigenze di altre realtà urbane e rurali altoatesine.