
Caldaia: lvh.apa spiega la differenza fra manutenzione e controllo fumi
“Manutenzione annuale obbligatoria” e “controllo fumi”: quali sono le differenze quando si fa il controllo periodico della caldaia? La confusione è dietro l’angolo e così i bruciatoristi di lvh.apa fanno chiarezza: «La distinzione in oggetto è molto significativa e riguarda una fetta importante della popolazione» dice il presidente dei bruciatoristi lvh.apa Marcello Cutrò.
«La manutenzione della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore e dello scambiatore di calore, così come nella verifica del corretto ed efficiente scarico dei fumi – spiega Cutrò – In altri termini, consiste in tutte quelle operazioni necessarie a conservare l’impianto in uno stato nel quale possa adempiere alla funzione richiesta in totale sicurezza e viene effettuata esclusivamente dal tecnico bruciatorista».
Il controllo dei fumi, invece, consiste nell’esame chimico di essi, più precisamente nell’analisi della combustione per verificarne il rendimento . Come si effettua nello specifico? «Si prelevano i prodotti di combustione e si misura se i valori sono conformi a quelli di soglia indicati nelle norme. Questa operazione può essere effettuata sia dal tecnico bruciatorista che dallo spazzacamino».
Revisione: meglio nella bella stagione
«Gli interventi di revisione della caldaia sono controlli necessari in quanto oltre a garantire la sicurezza degli ambienti domestici, favoriscono il risparmio energetico (e dunque economico), riducendo anche le emissioni inquinanti e mantenendo ai massimi livelli i rendimenti. In particolare, la revisione ordinaria prevede pulizia, controlli sulla sicurezza e sul funzionamento. Si tratta di un’operazione da effettuare preferibilmente nella stagione in cui il riscaldamento è spento» spiega Cutrò.
Quando fare l’esame dei fumi
Altra cosa è invece è l’esame dei fumi, obbligatorio per legge perché serve a misurare la quantità dei gas presenti nella combustione, tra i quali il monossido di carbonio: in tal modo si tiene sotto controllo tanto la sicurezza quanto l’inquinamento atmosferico. «Minori emissioni di CO e corrette emissioni CO₂ significano infatti bruciare meno combustibile e quindi immettere nell’atmosfera minori quantità di sostanze inquinanti» dice il presidente dei bruciatori altoatesini.
La normativa sugli impianti di riscaldamento specificala periodicità con la quale devono essere effettuati:
- per gli impianti termici a combustibile liquido o solido con potenza uguale o minore di 100 kw la revisione della caldaia deve essere effettuata ogni 2 anni;
- per gli impianti a gas metano o GPL con potenza uguale o minore di 100 kw la revisione della caldaia deve essere effettuata ogni 4 anni;
- per gli impianti termici a combustibile liquido o solido con potenza superiore a 100 kw la revisione della caldaia deve essere effettuata ogni anno;
- per gli impianti a gas metano o GPL con potenza superiore a 100 kw la revisione della caldaia deve essere effettuata ogni 2 anni.