Casa n. 80 allo Stelvio, ecco la tutela storico-artistica
La Giunta ha dato l’ok alla proposta dell’assessora Hochgruber Kuenzer per la tutela storica-artistica della Casa n. 80 nel comune di Stelvio. Lo storico edificio al civico numero 80 risalta per la tipica costruzione a graticcio (Fachwerkhaus in tedesco) che riporta ai tempi passati. Situata su quella che un tempo era la via principale per raggiungere il passo dello Stelvio, la cosiddetta “Casa n. 80” fungeva da locanda con rivendita di generi misti. Per centinaia di anni fu frequentata non solo dai paesani che andavano a comprare generi utili per la vita di tutti i giorni, ma anche dai molti mercanti in viaggio e dai contrabbandieri diretti al passo. “Il nostro impegno è rivolto a preservare attivamente gli edifici storici e le testimonianze che aiutano la popolazione a tenere viva la memoria dello sviluppo della nostra terra e le vicende che hanno inciso sulle vite dei nostri avi” spiega l’assessora Hochgruber Kuenzer.
L’edificio, assieme alla chiesa dei Santi Ulrich e Rochus già sotto tutela, costituisce una delle poche testimonianze dell’antico nucleo abitato venostano quasi completamente distrutto in seguito al terribile incendio che interessò il paese il 21 novembre 1862. Dei 75 edifici di cui era composto il paese ne bruciarono 56 e 120 famiglie per un totale di 600 paesani persero tutti i loro averi. Le case del centro storico attuale furono costruite solo dopo il 1863. “Questa piccola costruzione a graticcio, o Fachwerkhaus, risalente al periodo attorno al 1900, che a un primo sguardo risulta insignificante, costituisce un importante tassello narrativo nella storia di Stelvio, un agglomerato romanico connotato da unicità” spiega Karin Dalla Torre, soprintendente ai Beni culturali che ha avviato il procedimento per il nuovo vincolo diretto di tutela storico-artistica.