Blitz notturno a Silandro: le ruspe abbattono l'ex caserma Druso
Blitz notturno nella notte a Silandro, in Val Venosta, da parte della polizia e delle ruspe che hanno fatto partire, senza preavviso, le operazione di abbattimento dell’edificio principale della caserma Druso. I lavori sono iniziati nella notte, alle 4.30 del mattino. La denuncia è arrivata da Basis Vinschgau, associazione che si batte da sempre per il riutilizzo dell’ex caserma. Sono stati abbattuti la cosiddetta Palazzina Commando, con la sua singolare facciata in marmo di Covelano e pietra della Venosta Sonnenberg, e la dependance Palazzina Misurata. Il rumore si sentiva fino al quartiere e la polvere della demolizione era visibile fino al centro del paese. “Nessuno poteva immaginare che il governo locale, o almeno una parte di esso, avrebbe agito così rapidamente. L’Alto Adige si sta distruggendo da solo. Sostenibilità e piano climatico sono, come prevedibile, vuoti slogan di marketing. Alcuni consiglieri comunali di Silandro non sono informati e i residenti non sanno nulla. I primi “curiosi” del quartiere e la stampa sono arrivati intorno alle 5.30 del mattino per farsi un’idea della situazione”, si legge in una nota.
“La stampa nazionale è già stata informata, l’Ufficio per la Protezione dei Monumenti Storici è in fase di contatto; ma al momento nessuno sa quanto velocemente tutto andrà avanti e cosa si può fare ora. Il gruppo di iniziativa di Drusukaserne, che esiste da un anno ed è impegnato a preservare l’insieme, gli spazi aperti e la popolazione arborea, è sconvolto. Il gruppo è in contatto da un anno con vari politici e istituzioni statali e sta cercando di avviare colloqui per un uso alternativo del sito. Data la fama internazionale del quartiere creativo BASIS Vinschgau Venosta, la demolizione degli edifici senza preavviso susciterà probabilmente grande scalpore”, conclude la nota.
Team K: “Il partito del cemento colpisce ancora”
“Ed ecco un altro esempio di malapolitica. La lobby degli speculatori all’interno della Svp mostra i muscoli anche in questa occasione: è molto più redditizio demolire e costruire che conservare e destinare a usi sociali alternativi. È così che viene trattato il nostro territorio”, afferma Paul Köllensperger, leader del Team K. La palazzina comando della caserma, con la sua particolare facciata in marmo di Covelano, e la palazzina Misurata, compreso l’intero piazzale, dovevano essere conservate e riqualificate nella cornice di un processo partecipativo che purtroppo non ha mai avuto luogo. L’obiettivo era il riutilizzo di un patrimonio edilizio che avrebbe meritato di essere ristrutturato e poi sfruttato per diversi progetti, come un’area scolastica e la realizzazione di alloggi sociali a prezzi accessibili. Idee e progettualità spazzate via: l’intera area è destinata a zona di edilizia residenziale, vi verranno costruite circa 160 unità abitative per alloggi a prezzo di mercato e parzialmente sovvenzionati. “Quando un sindaco permette che le ruspe arrivino di notte con la scorta della polizia per distruggere un progetto creativo e sociale – e senza neanche avviare un dialogo – si capisce quanto questo sindaco si sia allontanato dai suoi cittadini”, sottolinea il consigliere provinciale Alex Ploner.
La reazione dei Verdi
“La strana procedura con cui sono partiti i lavori indica che il sindaco del comune di Silandro ha voluto mettere tutti davanti al fatto compiuto per far passare senza troppi problemi un enorme progetto immobiliare. Si tratta di uno scandalo incredibile e di una enorme delusione per tutte/i le/i giovani che hanno scoperto l’area delle caserme come luogo di vita e di lavoro per sé e per l’intera Val Venosta”, si legge in una nota.
“Quello che sta accadendo a Silandro in questo momento è uno scandalo. Vorrei sapere chi è responsabile di questa azione terribile”, afferma Hanspeter Staffler dei Verdi, che tre settimane fa ha presentato un’interrogazione alla Giunta provinciale proprio sull’area della caserma. “Forse la giunta provinciale e il comune di Silandro avevano paura di una possibile resistenza e hanno voluto mettere tutti davanti al fatto compiuto nel modo più brutale e inimmaginabile”.