Christian Greco e le bandierine etniche sui musei provinciali
Cultura. Purtroppo sui musei provinciali non sventolano più solo le coloratissime bandiere arcobaleno che celebrano il Pride Month – il mese dedicato alle persone queer e della comunità LGBTQ+ – , ma sono in cerca di vento anche le logore bandierine della rivendicazione etnica.
Secondo l’opinione comune, infatti, solo un poderoso scatto d’orgoglio italico ha evitato che le presidenze dei comitati scientifici dei musei provinciali fossero affidate esclusivamente a personalità di lingua tedesca. A quanto pare, solo il provvido intervento dei due assessori provinciali Christian Bianchi e Marco Galateo è riuscito a ottenere ben due presidenti di comitati scientifici: Leo Toller al museo delle miniere di Monteneve, in val Ridanna (mai stati?) e, soprattutto, Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, al Museo Archeologico, la casa di Ötzi. Un risultato giustamente rivendicato da entrambi gli assessori.
Premesso che la competenza sui musei provinciali spetta all’assessorato alla cultura tedesca, per comprendere la rilevanza del ruolo assegnato a Greco e Toller, si ricorda che i comitati scientifici si occupano unicamente della valutazione dei progetti di ricerca presentati dai singoli musei e che la paga per i membri è stabilita in euro 33,28 € per le prime due ore e 13,30 € per ogni ora successiva.
Christian Greco, quindi, non dirigerà il museo archeologico dell’Alto Adige come qualcuno ha voluto far intendere, ma si limiterà a presiedere un comitato che valuterà i progetti di ricerca sottoposti al museo.
Greco non si è espresso pubblicamente sulla questione, essenzialmente per due motivi: perché attualmente si trova in Messico e perché il suo staff non era nemmeno a conoscenza della nomina a presidente, pensava fosse stato semplicemente inserito tra i membri del comitato.
In mancanza di un commento di attualità, riportiamo, quindi, quanto dichiarato da Greco in occasione della sua ultima visita a Bolzano del settembre scorso: “I musei devono perdere la loro valenza identitaria e aprirsi al dialogo universale”.
Basterebbe questo per comprendere come le bandierine etniche debbano cercare altrove il vento che le agiti, ma c’è qualcosa di più. Christian Greco è particolarmente inviso ai partiti degli assessori provinciali altoatesini. I giornali piemontesi la descrivono ormai come una telenovela e, proprio in concomitanza con l’ultima visita a Bolzano del direttore del Museo Egizio, Lega e Fratelli d’Italia ne avevano chiesto le dimissioni. Una notizia che aveva spinto Giuliano Vettorato, ai tempi assessore leghista alla cultura italiana, a disertare all’ultimo momento la conferenza di Greco al Centro Trevi per motivi di opportunità politica.
In conclusione, la nomina di Greco ha un alto valore simbolico più che reale: il merito e l’autorevolezza sono decisamente più importanti dell’identità etnica o politica. Non è più il tempo di logore bandierine identitarie, si giudichino i fatti e il merito. Invitiamo gli assessori provinciali “italiani” a continuare a combattere questa importante battaglia di civiltà.
Massimiliano Boschi
Christian Greco, direttore del Museo egizio di Torino in compagnia di Antonio Lampis, direttore del Dipartimento cultura italiana della Provincia di Bolzano in occasione della conferenza al Trevi del settembre 2023.