Cinema, la pandemia cancella la seconda call di Idm: la protesta dei produttori germanici
Potrebbe sembrare solo una (cattiva) notizia per gli addetti ai lavori, ma, più probabilmente, è anche un brutto segnale dei tempi che ci aspettano: la seconda call di finanziamento del 2021 delle produzioni cinematografiche e televisive da parte di Idm è stata cancellata. Per comprendere valore e importanza del finanziamento provinciale al cinema, riportiamo quanto dichiarato dall’assessore Philipp Achammer nel presentarne il bilancio a fine 2020: «Grazie a questi progetti sosteniamo anche le aziende locali che operano in questo settore. Sono infatti state pianificate ben 163 giornate di riprese sul territorio provinciale e, grazie all’effetto Alto Adige, è atteso un ritorno di circa 6,5 milioni di euro in virtù del fatto che le produzioni sono tenute a re-investire in Alto Adige almeno il 150% di quanto ricevono sotto forma di sostegno». Il fatto che il fondo di finanziamento Idm per il cinema sia sempre stato considerato un investimento, però, non ha evitato il taglio.
Come ci ha spiegato lo stesso assessore Achammer: «Per complesse dinamiche e regole di bilancio, quest’anno il budget a disposizione del dipartimento è notevolmente ridotto rispetto a quello degli anni precedenti. Questo comporta, molto semplicemente, che non è possibile finanziare tutto ciò che si è finanziato in passato. Sarà comunque il nostro obiettivo di chiedere ulteriori fondi tramite l’assestamento di bilancio, che sarà discusso nei prossimi mesi. La sovvenzione agli artisti da Lei citata è appunto una misura straordinaria, che intende si inserisce nelle misure di sostegno a seguito dei provvedimenti di chiusura».
Una decisione che Idm ha accettato a malincuore e che ha provato a gestire nella maniera più indolore, come ci ha spiegato Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM, di cui fa parte anche il reparto Film Fund & Commission: «Siamo dispiaciuti della decisione, ma abbiamo informato in maniera estremamente trasparente le case produttrici che avrebbero fatto domanda. Le abbiamo avvisate in anticipo del rischio della cancellazione della call di maggio e una volta saputo che era stata annullata abbiamo contattato i produttori prima che diventasse pubblica». Una decisione che i produttori non hanno, ovviamente, gradito: «Le reazioni sono state molteplici -ha precisato Vera Leonardelli – qualcuno si è spaventato altri si sono dispiaciuti, ma abbiamo notato anche molta comprensione. Credo sia stato apprezzata la trasparenza mostrata. Ovviamente stiamo stati particolarmente attenti a non rompere e interrompere il lungo rapporto di fiducia che è stato creato in questi anni».
La risposta dei produttori tedeschi
Le ricadute di immagine sull’Alto Adige si valuteranno col tempo, Idm si è trovata a gestire una decisione presa dalla Giunta e, ovviamente, sta cercando di salvare il salvabile, ma, nel frattempo, i produttori cinematografici, abituati a organizzare con grande anticipo investimenti e i tempi di produzione, non l’hanno presa benissimo. L’«Allianz Deutscher Produzenten – Film & Fernsehen e.V.» ( la più grande associazione industriale di società di produzione cinematografica e televisiva in Germania) per esempio, si era mossa per tempo, scrivendo a Idm per sottolineare la sia forte preoccupazione ancor prima che la cancellazione della call diventasse definitiva. «Siamo consapevoli – scrivevano – degli effetti dolorosi della pandemia e delle sue conseguenze sulla sostenibilità finanziaria dei programmi di finanziamento, ma proprio per la grande importanza che il programma di finanziamento Idm ha per l’economia produttiva dell’Alto Adige, ci sembra di particolare importanza attuare i tagli necessari con i minori effetti negativi possibili sul futuro. Nella nostra esperienza, l’affidabilità degli strumenti di finanziamento nell’economia di produzione è di cruciale importanza per il successo di questi progetti». Per questo, concludevano i produttori tedeschi: «La prevista cancellazione della seconda data di finanziamento nel 2021 rischia di rimettere in discussione questi risultati e quindi di rimandare indietro di anni il programma di finanziamento». Insomma non hanno gradito, ma la crisi provocata dall’emergenza Covid costringe a scelte dolorose che si spera non debbano essere ripetute in futuro, ma la certezza non esiste. Sotto questo aspetto, l’assessore Achammer ci ha dato risposte rassicuranti, anche se non definitive: «È nostra assoluta convinzione che il finanziamento alle produzioni cinematografiche rappresenti un valido strumento di incentivazione del settore creativo e porti un ritorno di tutto rispetto al territorio. Non mi riferisco solo al ritorno economico, ma anche alle nuove professionalità che si sono sviluppate. L’elenco delle produzioni realizzate nella nostra provincia è di assoluto rispetto. Il nostro film fund in 10 anni di attività ha conquistato autorevolezza e prestigio. Vogliamo difendere quello che è stato costruito e sappiamo che questo presuppone un adeguato finanziamento. L’intenzione è quindi in ogni caso quella di ripristinare il budget degli anni passati. Per quanto concerne le modalità, i criteri sono recentemente stati aggiornati, ma naturalmente siamo pronti a reagire a nuove esigenze che dovessero porsi». La prossima call, la terza del 2021, scade il 21 settembre e non resta che aspettare.
Un brutto segnale
Alzando lo sguardo, non si può non notare come si sia tagliato un investimento di cui la stessa Giunta Provinciale sottolinea l’importanza e il prestigio procurando anche un evidente danno di immagine internazionale all’Alto Adige/Südtirol.
Forse la crisi dovuta all’emergenza Covid non permetteva alternative, ma si permetta di dubitarne. Perché mentre veniva decisa la cancellazione della Call di Idm, la Giunta Provinciale stanziava un pacchetto di misure di sostegno agli artisti di tutte le discipline e di tutti i gruppi linguistici per un importo di 5.000 euro ad artista. Un sostegno che difficilmente può considerarsi un investimento, che certamente aiuta un settore in difficoltà ma lo fa attraverso un contributo a pioggia e una tantum che ai più appare motivato da ragioni politiche piuttosto che economiche. A precisa domanda l’assessore Achammer ha negato categoricamente: «Le posso garantire che le motivazioni che hanno portato alla sofferta decisione di cancellare la seconda call sono di natura esclusivamente tecnico/finanziaria», ma il dubbio resta.
Perché si è preferito stanziare fondi per un contributo una tantum agli artisti locali non direttamente collegato a un «progetto creativo», togliendoli a un progetto internazionale che permetteva la crescita economica e culturale del settore degli audiovisivi?
Difficile non pensare che sia una scelta “politica”. Scelta più che legittima, ma che sembra confermare l’idea che chi governa l’Alto Adige/Südtirol sia più preoccupato della crisi di consenso politico che di quella economica. Sullo sfondo, sembra emergere la classica visione culturale di provincia. Quella molto attenta al “locale”, quella che si preoccupa innanzitutto di radici e tradizioni e molto meno allo scambio di saperi e di culture per l’arricchimento reciproco. Per toglierci il dubbio abbiamo sollevato anche questo interrogativo all’assessore Achammer che ci ha risposto così: «In un paese che naturalmente vive anche delle sue varie identità culturali, le tradizioni locali hanno un ruolo importante. Ciò detto, va anche sottolineato che non possiamo non tenere conto degli sviluppi nelle aree linguistiche tedesca e italiana. A parte il fatto che molte organizzazioni culturali sono in intenso scambio con altre realtà e che molti artisti altoatesini lavorano in un contesto internazionale. Vorrei anche ricordare il numero crescente di iniziative interlinguistiche che vanno ad arricchire la vita culturale puramente tedesca, italiana o ladina».
Massimiliano Boschi
Foto tratte dalla pagina Facebook IDM Film Funding