"Classi ghetto" a Bolzano? L'opinione dimenticata

“Bolzano, scuola elementare forma una classe di soli migranti e italiani che non sanno il tedesco: scoppia il caso” (La Repubblica)
“No alla classe ghetto di Bolzano, la sovrintendente scolastica: “La preside deve seguire la norma” (Il Fatto Quotidiano)
“Bolzano, classe solo di migranti e italiani. Non sanno il tedesco. È polemica” (Il Sole 24 ore)

Alto Adige. La polemica sulla classe altoatesina riservata unicamente ad alunni “non tedeschi”  ha superato i confini provinciali e si è guadagnata pagine e servizi dei media nazionali. Sulla proposta, poi rientrata, sono intervenuti altoatesini e sudtirolesi, esponenti politici di destra e di sinistra, insegnanti e intellettuali.
Il parere delle famiglie e degli studenti con background migratorio, invece, non sembra interessare a molti e, probabilmente, lo si può considerare un indizio su come nascono le “classi ghetto”, in Alto Adige come altrove.
Ora, premesso che nessuno intende negare un problema che riguarda gran parte delle scuole europee e ricordando che il sistema scolastico altoatesino/sudtirolese è rigidamente diviso tra scuole di lingua italiana e di lingua tedesca, abbiamo pensato di cambiare punto di osservazione intervistando due giovani bolzanini, cittadini italiani che provengono da famiglie con background migratorio.
Sono Abdallah Chniuoli, insegnante e consigliere comunale a Bolzano e Oumar Ka, formatore nel settore commerciale.
L’intervista è di Massimiliano Boschi

Buona visione

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