Colonnato neoclassico e un elicottero nero: villa Gostner sul Guncina prende forma

L’elicottero nero che in queste ultime settimane ha fatto la spola con il cantiere sul Guncina non è passato inosservato a Gries. La rotta era sempre quella: scendeva dalla Val Sarentino, faceva un’ampia ansa volteggiando sull’abbazia dei benedettini e andava a posarsi sulle pendici del monte,  verso il tratto finale della mulattiera. Lì dove da più di cinque anni un cantiere semi-abbandonato, che ricorda un ecomostro mediterraneo,  continua a deturpare la vista. Ad accogliere l’elicottero e il suo carico una nutrita truppa di operai, il cui via vai a bordo dei van, si è fatto notare da camminatori e corridori che affollano quella che costituisce l’alternativa più ripida e sfidante alle più famose passeggiate.

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E’ così che sono ripresi, dopo cinque anni di sospensione, i lavori alla villa di Josef Gostner, amministratore delegato di Fri-El sul Guncina. In poche settimane lo scheletro dell’edificio ha iniziato a prendere forma: ora il colonnato neoclassico dell’entrata, alla quale sembra accedersi attraverso due rampe di scale, è perfettamente visibile dalla città. Villa con vista spettacolare e con un perfetto punto di atterraggio alla pista dell’aeroporto, un altro dei sogni non tanto segreti dell’imprenditore, come ha fatto notare Salto.bz un anno fa.

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Villa Gostner, il progetto

Il progetto della villa, per la quale sono finalmente ripresi i lavori, risale al 2000 quando Gostner acquistò il maso Schallbauer potendo usufruire, legge provinciale alla mano, della sua volumetria per un nuovo edificio. Il progetto della villa porta la firma di Ute Oberrauch e prevede la costruzione di un edificio neoclassico, palladiano, ispirato alle Kurhäuser otto-novecentesche. Niente a che fare con il resto delle abitazioni della zona, anzi un pugno nell’occhio. Il progetto di villa Gostner prevede oltre mille metri cubi fuori terra, quasi altrettanti sotto, due piani di cantine, cinquecento metri quadri di appartamento su due piani con tanto di terrazza verde sul tetto, doppia scalinata esterna, patio a colonne, piscina esterna, estesi pergolati, piante sempreverdi e rampicanti, orti medicinali, macchie mediterranee e frutteti, cipressi, cedri e magnolie in ogni dove, un garage per nove automobili e una estesa orangerie, ossia un agrumeto, ispirato alle romantiche limonaie di Maderno, sul lago di Garda.

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Un progetto faraonico che si era arenato, per motivi mai spiegati da Gostner, cinque anni fa. Dal 2012 lo scheletro del cantiere svettava minaccioso su Bolzano e su Gries. «Lo finirò quando mi fare», aveva detto Gostner di fronte alle proteste. Quel tempo sembra ora essere arrivato.

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