Commercio all'ingrosso, 53% delle imprese soddisfatte della redditività
Il clima di fiducia nel commercio all’ingrosso in Alto Adige resta assai modesto, seppur con significative differenze tra i singoli comparti merceologici. Ciò emerge dall’indagine estiva del Barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. La redditività nel 2020 è considerata soddisfacente solo dal 53 percento delle imprese. Rispetto allo scorso anno, gli imprenditori e le imprenditrici segnalano una contrazione dei fatturati su tutti i mercati. Ad aprile il volume d’affari si è quasi dimezzato rispetto allo stesso mese del 2019, mentre a maggio la perdita è stata di circa un quarto. Ancora a giugno, oltre il sessanta percento degli operatori giudicava la domanda inferiore rispetto al livello pre-crisi. Di conseguenza, gli investimenti sono sensibilmente diminuiti. La puntualità dei clienti nei pagamenti è data in forte peggioramento. Inoltre, a causa dell’aumento dei costi, le imprese lamentano una generale perdita di competitività.
Tra le varie branche del commercio all’ingrosso si osservano, tuttavia, significative differenze. Prevale il pessimismo tra gli intermediari del commercio e nelle branche “elettronica ed elettrodomestici”, “abbigliamento e calzature” e “alimentari e bevande”. Quest’ultimo comparto è fortemente penalizzato dalla prolungata paralisi del canale di vendita connesso a hotel, ristoranti e caffè (HoReCa). Migliore, ma comunque non buona, appare la situazione nelle branche del commercio all’ingrosso di “macchinari, apparecchiature e forniture” e di “articoli casalinghi e di arredamento”. Maggiore fiducia si riscontra tra i grossisti di materiali da costruzione, dove quasi l’80 percento delle imprese confida di concludere l’anno con una redditività soddisfacente.
Il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner, pone l’accento sull’importanza che il commercio avrà nella ripartenza: “Il commercio ha sempre rappresentato un volano per uscire dalle crisi economiche. È importante continuare a garantire la massima libertà di movimento alle merci, in modo da amplificare e diffondere i benefici della ripresa in tutti i Paesi. Ciò vale in particolare per l’Alto Adige, da sempre snodo nevralgico tra l’Italia e i Paesi di lingua tedesca.”
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