Congedo familiare, nuove misure per la copertura previdenziale
«È importante che ai genitori sia data la libertà di scelta e che la decisione di assistere i figlia a casa non si ripercuota negativamente sulla pensione», hanno sottolineato l’assessora provinciale alla famiglia Waltraud Deeg e l’assessora regionale Violetta Plotegher alla presentazione a Bolzano delle nuove misure per la copertura previdenziale volontaria dei periodi di assistenza ai figli. «Non possiamo spingere le mamme sul binario della disoccupazione, dobbiamo invece assicurarle sul piano finanziario in modo sostenibile», ha aggiunto Deeg. Entrambe hanno rilevato l’importanza che madri e padri che decidono di prendersi una pausa lavorativa per seguire i figli proseguano volontariamente nella copertura previdenziale. Deeg ha osservato che con l’attuale sistema pensionistico impostato sui contributi la pensione viene calcolata solo su quelli effettivamente versati e ha ricordato che attualmente le donne beneficerebbero di una pensione che è la metà rispetto a quella degli uomini.
Aumento del contributo
I contributi per la copertura previdenziale dei periodi di assistenza ai figli spettano ai dipendenti del privato in aspettativa non retribuita e senza copertura previdenziale, a casalinghe, studenti, liberi professionisti e lavoratori autonomi, lavoratori a part time che vogliono incrementare la copertura previdenziale. Il tetto del contributo è stato innalzato da 7mila a 9mila euro all’anno per la prosecuzione volontaria della copertura previdenziale dei periodi di assistenza ai figli. La Regione mette quindi a disposizione per complessivi 24 mesi un importo massimo di 18mila euro. Gli aumenti di contributo si riferiscono ai periodi di assistenza dei propri figli, di figli adottati o in affido. Nei casi di lavoro part time il contributo massimo è di 4.500 euro fino al quinto anno di età del bambino, mentre per il sostegno alla previdenza complementare sono previsti 2mila euro. Tutti gli altri aventi diritto beneficiano di un contributo massimo di quattromila euro sia nel caso di sostegno della previdenza obbligatoria che nel caso della previdenza complementare.
Semplificazioni in arrivo
Da ottobre scatta una novità per i lavoratori autonomi e liberi professionisti: il contributo massimo sale da 3.600 a quattromila euro. Sono previste anche semplificazioni: i lavoratori autonomi non devono cercare un sostituto per poter ottenere il contributo regionale e il figlio potrà fruire dell’assistenza all’infanzia in microstruttura nel periodo coperto dal contributo. «Soprattutto per le lavoratrici autonome e libere professioniste creiamo le condizioni per poter proseguire almeno in parte l’attività lavorativa sapendo che i loro figlio sono in buone mani», ha rilevato Deeg. I contributi potranno essere erogati direttamente ai fondi pensione complementari, risparmiando tempo e documentazione. Entro fine anno la Provincia istituirà quattro nuovi servizi online per espletare più rapidamente le pratiche della copertura previdenziale nei periodi di assistenza ai figli. A Palazzo Widmann sono stati forniti anche i dati in aumento delle domande, passate dalle 406 del 2014 alle 868 (più del doppio) nel 2016. «Per la crescita adeguata dei figli la presenza di almeno un genitore nei primi tre anni di vita è estremamente importante, e la decisione di restare a casa non può avere effetti negativi sulle mamme o sui papà», ha concluso l’assessora Plotegher.