Cultura, le best-practice altoatesine selezionate dal Mibac
“Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” è uno dei report più conosciuti, realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbola, che a livello nazionale indaga il rapporto fra la cultura e lo sviluppo dei territori dal punto di vista sociale ed economico. Lo studio analizza il sistema produttivo culturale e creativo, le attività che producono beni e servizi culturali e quelle per cui la cultura è un input per accrescere la competitività dei prodotti. In Italia il settore genera 96 miliardi di euro e mette in moto altri settori dell’economia arrivando a muovere 265,4 miliardi, ovvero il 16,9% del valore aggiunto nazionale. Gli occupati sono 1,55 milioni con una crescita dell’1.5%, superiore a quello del complesso dell’economia (+0,9%). Anche per il Trentino Alto Adige i dati sono incoraggianti con più di 34.000 occupati nel sistema culturale e creativo che generano ricchezza per 2 milioni di euro (2,1% sul totale dell’Italia).
Le best-practice altoatesine
Fra le 200 pratiche italiane selezionate per il 2019, presentate al MIBAC di Roma alla presenza del ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli, figurano anche quelle promosse nel corso di questi anni da parte dal Dipartimento cultura italiana della Provincia di Bolzano e in particolare il percorso Impulsi vivi, il progetto di coabitazione giovanile e di animazione del quartiere Oltrisarco/Aslago Cohousing Rosenbach e le quattro Botteghe di cultura del quartiere don Bosco a Bolzano.
La rete della cultura
«Sono molto soddisfatto di questo risultato – afferma l’assessore Giuliano Vettorato – segno che le politiche culturali altoatesine funzionano e convincono anche gli esperti esterni al territorio provinciale. Un risultato del genere non è frutto esclusivo del lavoro della pubblica amministrazione, ma anche dell’ampia rete di organizzazioni e professionisti che svolgono bene e con autentica passione il loro lavoro». Le pratiche della Provincia di Bolzano sono state segnalate da “Io sono cultura” per il loro alto livello di innovazione sociale a base culturale, per la loro attenzione alla cultura come motore di coesione sociale e per aver implementato l’occupazione di giovani professionisti in ambito culturale.