Datatellers, primo anno chiuso in attivo. E la startup sul "data journalism" assume
L’innovazione? Passa anche attraverso l’informazione digitale. E su questo Bolzano e l’Alto Adige hanno portato a casa un bel risultato dodici mesi fa: la nascita di Datatellers, una delle poche start-up italiane che si occupano di “data journalism”, il giornalismo basato sui dati raccolti in rete e trasformati in visualizzazioni interattive. L’idea ha preso forma quasi due anni fa, e la fondazione è arrivata solo a settembre del 2014. In chiusura del primo anno di vita è il momento di fare stilare un bilancio: “Il settore delle start-up digitali ha un tasso di fallimenti entro il dodicesimo mese di vita di circa il 97% – spiega Riccardo Valletti, giornalista e cofondatore – per noi invece si profila una chiusura in attivo con un rafforzamento dell’organico di tre persone assunte a tempo indeterminato, lo consideriamo un successo oltre le migliori aspettative”. Ma non c’è da adagiarsi, spiega subito il cofondatore: “Abbiamo un piano di sviluppo per i prossimi quattro anni, le nostre attività hanno ancora bisogno di consolidarsi e ci sono ancora enormi quote di mercato, per il nostro settore, che restano inesplorate”.
Il mercato, secondo l’azienda, ha dimostrato un certo interesse e le prime collaborazioni sono già iniziate, sia con testate tradizionali che con l’informazione “nativa digitale”, e in pentola bolle più di un progetto di ampio respiro. “Stiamo stringendo collaborazioni interessanti anche con aziende importanti in ambito nazionale – racconta Valletti – e ci siamo già affacciati sul mercato estero, siamo partner in alcuni progetti di sviluppo in ambito europeo insieme a testate storiche come il The Guardian e il Der Spiegel, dai quali crediamo dipenda il futuro dell’informazione”.
Tutto è nato dalla partecipazione ad un concorso di idee per il quotidiano La Stampa. “C’era un corso online da seguire, e poi per diplomarsi bisognava presentare un servizio di data journalism – racconta Valletti – con gli altri soci ci siamo conosciuti in questo modo”. Vinto il concorso, è sembrata più fattibile l’idea di fare di quel gruppo qualcosa di più solido. “E’ stata un’esperienza entusiasmante: uno dei soci vive e Lecce ed un altro a Roma, avevamo lavorato insieme per mesi collegandoci a distanza, e ci siamo incontrati di persona per la prima volta quando è arrivato il momento di mettere le firme sull’atto costitutivo della società, che è stata fondata qui a Bolzano ed è stata incubata nel Tis innovation park”.