Diabete, trasformare lo sport in terapia con l'App Enhance-d

Innovazione. Il diabete è una delle principali sfide sanitarie a livello globale, con numeri in costante crescita. Attualmente, si stima che circa 550 milioni di persone nel mondo convivano con questa malattia, di cui 10 milioni con il diabete di tipo 1 e quasi 500 milioni con il tipo 2. A queste cifre si aggiungono circa 500 milioni di individui con prediabete, una condizione che, se non gestita adeguatamente, può evolvere nel diabete di tipo 2. In totale, quasi un nono della popolazione mondiale è affetta da diabete o prediabete, con previsioni che indicano un aumento a quasi 800 milioni di persone entro i prossimi quindici anni.
Nonostante i progressi nella ricerca, non esiste ancora una cura definitiva. Le terapie farmacologiche esistenti aiutano a gestire la malattia, ma sono costose e talvolta complesse da integrare nella vita quotidiana dei pazienti. In questo contesto, la startup Enhance-d ha sviluppato un’app innovativa con un obiettivo chiaro: rendere l’attività fisica un vero e proprio strumento terapeutico, supportando i pazienti a vivere meglio la loro condizione.

Ne parliamo con Federico Fontana, uno dei fondatori di Enhance-d, esperto in fisiologia umana e con un’esperienza consolidata nel campo della gestione del diabete attraverso l’attività fisica.

Federico Fontana. Founder di Enhance-d

Com’è nata l’idea di Enhance-d e qual è la sua missione principale?

L’idea di Enhance-d nasce da un percorso personale e professionale. Sono originario di Verona, ma vivo e lavoro a Bolzano da circa sette anni. La mia formazione è in fisiologia umana, con un dottorato applicato all’esercizio fisico. Mi sono avvicinato al mondo del diabete grazie a un progetto legato a una squadra di ciclisti professionisti americani, tutti affetti da diabete di tipo 1. Lavorando con loro, ho visto come l’attività fisica possa diventare un elemento chiave nella gestione della malattia. Tuttavia, ho anche capito quanto sia difficile per un paziente con diabete mantenere una routine sportiva efficace e sicura, a causa delle molteplici variabili da considerare. Da qui è nata l’idea di creare una piattaforma digitale che renda l’attività fisica più accessibile e sicura per chi convive con questa condizione. La missione di Enhance-d è trasformare lo sport in una sorta di “terapia digitale” per il diabete, aiutando i pazienti a ottimizzare il controllo glicemico e, di conseguenza, a migliorare la qualità della loro vita.

In concreto, come funziona Enhance-d e quali servizi offre ai pazienti diabetici?

Enhance-d è un’app pensata per supportare l’attività fisica dei soggetti con diabete attraverso tre principali funzionalità. La prima è una comunità digitale, una sorta di social network dedicato, dove i pazienti possono condividere le loro esperienze sportive e trovare ispirazione da altri che affrontano le stesse sfide. Vogliamo che lo sport diventi una fonte di motivazione: vedere altre persone con diabete che praticano sport può spingere i nostri utenti a dire “Se ce la fanno loro, posso farcela anch’io!”. La seconda funzionalità è la dashboard di analisi dati. Grazie all’integrazione con sensori di monitoraggio della glicemia, siamo in grado di raccogliere informazioni su come la glicemia cambia durante e dopo l’attività fisica, analizzando anche l’alimentazione e il sonno. L’obiettivo è presentare questi dati in modo chiaro, così che l’utente possa prendere decisioni più informate e adattare il suo stile di vita in modo personalizzato.

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo in queste funzioni?

Si, stiamo sviluppando un sistema di intelligenza artificiale in collaborazione con due università svizzere, che permetterà di semplificare l’interpretazione dei dati e di fornire raccomandazioni personalizzate per ogni utente. La terza funzionalità è, infatti, la sezione clinica, pensata per i medici. I professionisti sanitari possono accedere ai dati dei loro pazienti e utilizzare queste informazioni per fornire raccomandazioni personalizzate. Questo aspetto è fondamentale, perché spesso l’attività fisica non è vista come parte integrante della gestione del diabete. Noi vogliamo cambiare questa percezione, offrendo strumenti che incentivino i medici a prescrivere lo sport come una vera e propria cura.

App Enhance-d

Quali sono le principali difficoltà che i pazienti con diabete affrontano quando praticano attività fisica?

Per un paziente diabetico, l’attività fisica non è mai semplice. Deve pianificare tutto: dalla gestione della terapia insulinica prima dell’allenamento, al controllo della glicemia durante e dopo l’attività, fino alla regolazione dell’alimentazione. Ad esempio, deve decidere quando e quanti carboidrati assumere prima di una corsa per evitare ipoglicemie, oppure tenere conto di quanto è variata la glicemia durante la notte per programmare l’allenamento del giorno seguente. Sono molte le variabili da tenere sotto controllo, e spesso queste decisioni possono risultare frustranti o scoraggianti. Per questo, Enhance-d vuole essere un supporto che aiuti a gestire queste variabili in modo più intuitivo e meno stressante. Il nostro obiettivo è dare una struttura intelligente e personalizzata che semplifichi la pratica sportiva, rendendola un’abitudine naturale.

Qual è il riscontro finora? Siete già presenti sul mercato?

Sì, Enhance-d è stata lanciata ufficialmente la scorsa settimana e in pochi giorni abbiamo già superato i 500 download attivi. Il feedback finora è molto positivo e crediamo che questo sia solo l’inizio.

Quali sono i prossimi passi per Enhance-d?

Il nostro obiettivo è espandere la piattaforma, integrando sempre più funzionalità e stringendo partnership con altre realtà. Abbiamo la fortuna di essere all’interno del NOI Techpark di Bolzano, un ecosistema di innovazione che ci offre spazi, risorse e opportunità di confronto uniche. Questo ci permette di crescere velocemente e di collaborare con altre startup e istituzioni, portando avanti la nostra missione con un approccio scientifico e orientato al benessere delle persone. Il nostro team è composto da quattro soci e tre collaboratori, un team altamente qualificato che vanta cinque dottorati di ricerca. Abbiamo una fortissima formazione specifica che vorremo usare e sfruttare per dare una base solida al nostro prodotto, consapevoli che stiamo toccando una popolazione sensibile, la quale ha un bisogno specifico che noi vogliamo soddisfare.

Chiara Caobelli

Immagine in apertura: foto Gabin Vallet/unsplash

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