Una disfunzione cerebrale dietro l'affaticamento da Covid: lo studio dell'ospedale di Vipiteno
Arriva dal reparto di neuroriabilitazione dell’ospedale di Vipiteno lo studio che getta una nuova luce sull’affaticamento persistente dopo aver superato la fase acuta del Covid-19. Secondo i medici, guidati da Paola Ortelli e Viviana Versace con il noto neurologo Leopold Saltuari e al primario Luca Sebastianelli, questo problema che affligge molti pazienti che hanno contratto il virus potrebbe essere causato da una disfunzione cerebrale del lobo frontale, probabilmente responsabile sia della compromissione delle funzioni cognitive, sia della fatica di tipo motorio. L’equipe ha analizzato un gruppo di pazienti ricoverati a seguito di varie complicazioni neurologiche (neuropatia, miopatia, encefalite) derivanti proprio dal virus. Per mezzo di test neuropsicologici mirati e di indagini che prevedono l’utilizzo della stimolazione magnetica transcranica (Tms) si è riusciti a identificare, per la prima volta, un profilo comune legato a questa disfunzione. I risultati di questo studio sono stati pubblicati su Journal of the Neurological Sciences.
https://www.youtube.com/watch?v=rfs_ShlDWVY&feature=youtu.be
“L’idea è nata perché uno dei primi sintomi cardinali del Covid è la perdita dell’olfatto e questo è spiegabile con il fatto che anche il sistema nervoso centrale viene compromesso. Dato che anche l’influenza spagnola aveva dato, tardivamente, sintomi neurologici, abbiamo pensato di verificare se i pazienti hanno in effetti una disfunzione di questo tipo”, racconta il neurologo Saltuari.
“Abbiamo notato che anche dopo la guarigione dalla fase acuta il Covid procura una sindrome di fatica cronica in molti pazienti. Qua a Vipiteno abbiamo studiato gli aspetti della fatica, cognitiva e motoria. Io, con la stimolazione magnetica transcranica – spiega Viviana Versace – ho studiato la fatica motoria, quel senso patologico di essere esausti anche con un piccolo sforzo o senza. Così abbiamo studiato il sistema nervoso centrale e periferico scoprendo che esiste un deficit dei circuiti gabaergici dell’area motoria primaria. Il cervello dei pazienti, prima e dopo lo sforzo, reagisce in maniera patologica”.
Paola Ortelli, alla guida del team, nel ricordare l’importanza della vaccinazione, aggiunge: “Abbiamo osservato che questo affaticamento va ad intaccare le nostre capacità cognitive. Non si tratta di una sensazione soggettiva: la fatica è dettata veramente da un esaurimento dell’organismo”.
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