Disoccupazione, attese 4.000 domande: procedure d'intesa con i patronati
La chiusura anticipata della stagione turistica a causa dell’emergenza Coronavirus (Covid-19) ha come conseguenza che molti dipendenti delle strutture ricettive stiano chiedendo contemporaneamente il sussidio di disoccupazione. L’assessore all’economia Philipp Achammer ha incontrato oggi i patronati (9 marzo) per trovare soluzioni e coordinare le procedure. L’assessore ha inoltre anche contattato il Ministero del Lavoro a Roma per ottenere una proroga dei termini a livello nazionale ed ha, infine, anche firmato una disposizione con cui viene limitato il servizio di sportello degli uffici di collocamento in conformità con le norme di sicurezza.
Assieme al direttore della ripartizione Stefan Luther, Achammer si è confrontato con i responsabili dei patronati per trovare una soluzione che permetta di presentare le richieste di sussidio e le conferme dello stato di disoccupazione in modo da non mettere a rischio la salute degli impiegati e degli stessi richiedenti. “Le attuali normative prevedono che le richieste vadano avanzate entro otto giorni”, ha spiegato l’assessore Achammer. Le domande sono di solito distribuite su diverse settimane alla fine della stagione. Ora tutte le richieste arrivano nello stesso momento, e si stima che siano circa 4.000. “Lo stato di disoccupazione può essere ottenuto direttamente in via telematica utilizzando l’identità digitale o telefonicamente tramite il call center dell’Inps – ha affermato l’assessore – ma la maggior parte delle persone sceglie di rivolgersi ai patronati“. Questo comporta grandi affollamenti negli uffici. “Dato che questa è una cosa che dobbiamo evitare, i patronati ridurranno al minimo il servizio di sportello e organizzeranno il lavoro attraverso appuntamenti telefonici“, ha sintetizzato Achammer ha riassunto i risultati del dibattito di oggi. Lo stesso vale per i centri di mediazione lavoro, che hanno il compito di confermare lo stato di disoccupazione. “Chiediamo a quanti fanno richiesta di non andare all’ufficio del lavoro. Sarà l’ufficio del lavoro a chiamare per conferma”, ha sottolineato Achammer.