Ecco i primi dieci «esperti dello speck» in Alto Adige
Quali sono le fasi di produzione dello Speck dell’Alto Adige? Quante sono? Come si riconosce un prodotto di qualità? Di questo e molto altro si sono occupati i partecipanti al corso di formazione per il conseguimento del diploma di “esperto dello speck” scoprendo in modo pratico le tante caratteristiche del prodotto. I primi dieci partecipanti hanno superato brillantemente l’esame. Sabato 20 maggio si è svolta la consegna dei diplomi.
Quella dello speck è una storia molto antica. La prima menzione dello “spec” risale infatti al 1200 circa. In Alto Adige il metodo tradizionale di conservazione si è trasformato in un’arte vera e propria: se a nord delle Alpi il prosciutto veniva conservato mediante affumicatura, a sud veniva lasciato asciugare all’aria. In Alto Adige le due tecniche sono confluite e sono le stesse da cui ancora oggi nasce lo speck tradizionale dell’Alto Adige, un prosciutto crudo leggermente affumicato molto apprezzato dai buongustai di tutto il mondo.
Con l’obiettivo di far conoscere e diffondere in provincia la cultura dello speck in tutte le sue sfaccettature, l’Accademia del Vino Alto Adige e il Consorzio Tutela Speck Alto Adige hanno organizzato un corso per diventare degli esperti in materia: per acquisire le necessarie conoscenze sulla produzione, i partecipanti hanno fatto visita ad alcune aziende dove si è anche parlato del corretto impiego dello speck in cucina e delle tecniche di degustazione professionale.
Un successo su tutta la linea: ora gli esperti sono dei veri intenditori e profondi conoscitori della materia. Il diploma di esperto dello speck consente di avere una marcia in più non solo per chi lavora nella ristorazione, ma anche per il consumatore a casa. Una cosa è chiara: vino e speck sono un connubio perfetto. E come lo speck anche il vino è un prodotto tipico dell’Alto Adige. Ma questa è un’altra storia. Il corso per la formazione di nuovi esperti torna 2018. Maggiori informazioni al sito http://www.weinakademie.it