Ecobonus, Cna contro il Governo. «Ricorso a UE e Antitrust»
Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla CNA hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 della L. 58/2019, meglio conosciuto come DL Crescita per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
«L’increscioso balletto sulla pelle delle imprese cui abbiamo assistito in Parlamento – spiega Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – ci ha convinto ad attivarci autonomamente per sopperire agli errori della politica che, nonostante le roboanti dichiarazioni in campagna elettorale, non sembra assolutamente comprendere le ragioni delle piccole imprese. D’intesa con la Confederazione, il settore Installazione e Impianti si è attivato per ricorrere sia all’AGCM che alla Commissione Europea per ottenere la cancellazione dell’articolo 10 che riteniamo uno smaccato tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza rappresentando un indebito aiuto di stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie».
I lavori di efficientamento energetico registrano volumi rilevanti. Nel 2017, secondo il Rapporto ENEA, sono stati realizzati 422.000 interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente che hanno usufruito dell’Ecobonus per circa 3.700 milioni di euro di investimenti attivati e l’anno scorso il volume è stato di 334.000 mobilitando 3.300 milioni di euro. «Se la volontà del Governo è quella di regalare questo mercato, che oggi vede protagoniste le piccole imprese, a qualche multiutilities o ad ex monopolisti nostalgici del passato – aggiunge Corrarati – noi non ci stiamo e non lasceremo nulla di intentato per far abolire una norma iniqua, che nei fatti mira a subordinare il tessuto della piccola impresa alle logiche ed agli interessi delle multiutilities nazionali e locali e che uccide la concorrenza. Inoltre, si rischia di inficiare la best practice della Provincia di Bolzano che ha istituito l’anticipo del bonus fiscale ai cittadini e le misure messe in atto anche dalla Provincia di Trento per agevolare le ristrutturazioni e gli efficientamenti energetici».
«Lo sconto in fattura è uno scandalo e una mancanza di rispetto verso chi tutti i giorni con il proprio lavoro contribuisce anche al bene di questa nazione e della nostra regione – aggiunge Andrea Vecchiato, portavoce di CNA Installazione e Impianti regionale – in questo provvedimento di crescita ne vedo poca, però si mette ancora una volta in difficoltà il sistema delle piccole e micro imprese».