
Bolzano: il nuovo murale di Egeon nel WaltherPark. Tra natura, città e le connessioni invisibili
Bolzano. Somiglia a un bosco verticale verdissimo e profondo il nuovo murale appena terminato da Egeon, noto street artist bolzanino, su un edificio vicino al WaltherPark, nel pieno centro di Bolzano. L’opera riveste un lato del condomino di via Garibaldi al civico 6-8, e si estende per tutti i sette piani di altezza dello stabile. Attualmente non è visibile all’esterno per via del cantiere del WaltherPark, che ha commissionato l’opera.
Il murale di Egeon 46°30’33.2″N 11°20’06.7″E
Foto courtesy Egeon
“Mi hanno chiesto di realizzare un lavoro che parlasse di natura, che però è un termine un po’ vago, astratto… e quindi sono andato a cercarla tracciando idealmente una linea perpendicolare che dalla città attraversasse i parchi e le coltivazioni, per arrivare a quello che mi sembrava un punto plausibile, in cui la natura è pura contemplazione, ovvero le passeggiate del Guncina” ci ha raccontato Egeon, che abbiamo raggiunto al telefono. A fare da base al murale è stata una fotografia delle passeggiate scattata da Elisa Cappellari, mentre i tempi di realizzazione sono stati da record: solo quattro giorni rispetto ai 12 inizialmente previsti dall’artista. “I segni sono molto gestuali, ogni pennellata è una foglia” ci dice l’artista, che ha utilizzato pennello e idrosmalti.
Delle linee bianche come lampi, attraversano il bosco: “Possono sembrare una cascata, dei sentieri, strade o ponti… non mi dispiace che rimanga un dubbio in chi osserva” continua Egeon e ci svela che ” rappresentano i miceli dei funghi, in particolare dei funghi micorrizici, come il porcino o i finferli, che permettono lo scambio di nutrimenti , sono una specie di internet naturale, una rete molto densa e vibrante, anche se non la vediamo. Sono la mia cifra stilistica, e coincidono con la mia ricerca attuale, in cui utilizzo i simboli del bosco e dei funghi per far emergere l’invisibile, i collegamenti tra le cose e le connessioni sul piano filosofico o emotivo”. (Un approccio che, ci racconta Egeon, è legato al pensiero della scienzata Suzanne Simarde, ma in cui sentiamo risuonare anche le riflessioni di Anna Tsing e di Donna Haraway).
Un dettaglio del murale di Egeon 46°30’33.2″N 11°20’06.7″E
Foto courtesy Egeon
Sul murale, immersa nel verde delle fronde, compare anche una figura umana di spalle: che ci fa nel bosco l’omino in giallo? “Mi interessava mostrare la disparità tra il bosco e l’essere umano” dice Egeon, mentre sulla scelta del giallo per la giacca precisa “Devo dire che la scelta del colore è estetica, anche se qualcuno mi ha detto che gli ricorda la serie Netflix Dark, mentre ad altri Greta Thunberg ed altri ancora un lavoratore con la giacca segnaletica da lavoro”. Guardando la figura di spalle, in minuscola proporzione rispetto alla grandiosità della natura, il pensiero corre a precedenti eccellenti, come il celebre Viandante sul mare di nebbia, quadro simbolo del romanticismo del pittore Caspar David Friedrich. Curiosità: il nome del murale -un po’ lungo e non proprio facile da pronunciare- è 46°30’33.2″N 11°20’06.7 e corrisponde alle coordinate del luogo in cui è stata scattata la foto sul Guncina che ha ispirato l’opera. Che si potrà ammirare appena il centro commerciale WaltherPark sarà aperto al pubblico, presumibilmente nel settembre 2025, secondo quanto recentemente annunciato dalla società sul proprio profilo Linkedin.
Caterina Longo
Immagine in apertura: il murale di Egeon 46°30’33.2″N 11°20’06.7″E
nel cantiere del WaltherPark a Bolzano (aprile 2025). Foto courtesy Egeon