Elezioni Alto Adige: l'analisi del voto in cinque punti
Elezioni Alto Adige 2023. Mentre si attende la conferenza stampa dell’Svp per chiarire come intenderà procedere la Stella Alpina nella formazione della prossima Giunta Provinciale – attualmente è un vero e proprio rebus – si può cominciare una prima analisi del risultato elettorale partendo dai risultati emersi dalle urne. Abbiamo deciso di suddividerla in cinque punti, su uno in particolare si tornerà nelle prossime ore.
1) L’astensione
L’affluenza alle elezioni provinciali del 2023 è stata del 71,5% in calo del 2,4% rispetto a cinque anni fa. Un aumento dell’astensionismo che, però, è soprattutto “italiano”. A Bolzano il calo è stato superiore al 5%, a Laives ha raggiunto il 10%, mentre in Val Pusteria il calo percentuale è stato dell’1,2%,ma il numero dei partecipanti al voto è passato da 20.700 a 21.000. In Val Venosta è cresciuta l’affluenza anche in termini percentuali +1,1%, Un dato complessivo che contribuisce a spiegare i soli 5 consiglieri italiani eletti e, di conseguenza, l’unico assessore italiano che sarà presente nella prossima Giunta Provinciale che al momento è un rebus. (Si ricorda che sia il Team K che i Verdi non hanno eletto consiglieri italiani).
2) La fine del “partito di raccolta”
“Dovremmo fare come i tedeschi che votano un unico partito invece di dividersi, serve un partito di raccolta italiano!”. Il ritornello che ha accompagnato per decenni le elezioni altoatesine non ha più senso di esistere. Nel nuovo consiglio provinciale entreranno cinque partiti tedeschi Svp, Stf, Anderlan, Freiheitlichen e Widmann. A questi vanno sommati tre partiti “interetnici” Verdi, Team K e Vita che hanno eletto solo consiglieri del gruppo etnico tedesco.
I partiti italiani nella prossima giunta saranno quattro: FdI, Pd, Lega e La Civica.
3) La bocciatura della Giunta in carica
Il segnale più evidente mandato dagli elettori è relativo al giudizio sull’operato della Giunta Svp-Lega che ha amministrato la Provincia tra il 2018 e il 2023. I due partiti avevano totalizzato complessivamente 150.000 voti nel 2018, ne hanno raccolti 105.000 nel 2023 perdendo quasi un terzo dei consensi. Il risultato delle preferenze in casa Svp ne è solo una clamorosa conferma.
4) Il successo della destra tedesca.
Süd-Tiroler Freiheit di Sven Knoll e la lista Anderlan sono gli indiscussi vincitori delle elezioni provinciali del 2023, ma il loro risultato merita un approfondimento a parte. Ci si tornerà nelle prossime ore (vedi qui)
5) La famiglia Ebner e il potere della carta stampata
Il “Dolomiten” e l’Alto Adige, i due principali quotidiani locali, non hanno fatto mancare forti critiche al Landeshauptmann Arno Kompatscher e hanno cavalcato la questione sicurezza con grande enfasi. La famiglia Ebner proprietaria di Athesia che edita i due quotidiani, sarà quindi soddisfatta del crollo di consensi fatto registrare da Kompatscher, ma insieme a questa soddisfazione si ritrova a mandare giù anche lo scarso risultato ottenuto dall’ex assessore Thomas Widmann, e il pessimo raccolto dall’Obmann Svp Philipp Achammer, per anni sostenuto dal “Dolomiten”. A questo si aggiunga che la campagna mediatica sulla sicurezza ha fatto la fortuna di Anderlan e Sven Knoll, ma non di Fratelli d’Italia, già selezionato come partner privilegiato per l’Svp.
Il risultato elettorale uscito dalle urne non promette nulla di buono rispetto alla governabilità dell’Alto Adige/Südtirol, un dato che preoccupa l’intera classe imprenditoriale locale. Qualcuno ha sbagliato i conti e pare stia disperatamente cercando il bambino che potrebbe essere stato gettato insieme all’acqua sporca.
Infine, si fa strada l’ipotesi che il potere della carta stampata si sia ridotto ai minimi termini anche in Alto Adige, ma anche in questo caso, le scelte recenti della famiglia Ebner non sembrerebbero particolarmente lungimiranti.
(ma.bo)