«Esodo e confini», dal 15 al 23 maggio l'Alto Adige riflette sull'integrazione
Musica, film e dibattiti per affrontare il tema dell’integrazione – e dell’immigrazione – che tocca sempre più anche l’Alto Adige.
È da questi spunti che nasce la proposta di “Esodo e confini – Cinema, musica e conversazioni”, la manifestazione giunta alla sua seconda edizione, che si terrà dal 15 al 23 di maggio tra Bolzano, Merano e Bressanone. Sei giornate di appuntamenti culturali per dare spazio alle riflessioni sul tema dell’immigrazione, partendo da spunti offerti dalla più recente produzione cinematografica e letteraria. Documentari, saggi e performance musicali, creeranno le giuste occasioni di incontro per analizzare queste tematiche ormai attualissime e per dare elementi per capire. Tutte le proposte del progetto sono ad entrata gratuita.
Il progetto ha l’obiettivo di individuare un percorso di comunicazione e contatto con la cittadinanza per promuovere consapevolezza del dramma umano che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e per comprendere l’origine come anche le conseguenze dei processi di migrazione in corso che modificano il nostro assetto sociale.
Ecco la nota degli organizzatori.
Viviamo in un’epoca di profonde trasformazioni e ogni giorno assistiamo a questi cambiamenti attraverso la cronaca di notiziari, quotidiani e l’immenso bacino di notizie che è il web. Il nostro pianeta sta cambiando, la stessa società è scossa da continue evoluzioni culturali, economiche e ambientali. In questo panorama assistiamo agli spostamenti di consistenti gruppi di popolazioni da luoghi coinvolti in situazioni di conflitto o da territori colpiti dalla crisi economica, o ancora, interessati duramente dai cambiamenti climatici in atto. Questo flusso migratorio si indirizza verso altri territori, e in specie verso l’Europa, alla ricerca di condizioni di vita più dignitose e di prospettive per i propri figli.
Naturalmente anche l’Alto Adige è immerso in questo processo e negli ultimi anni si trova ad affrontare i problemi legati all’arrivo ed al passaggio di queste persone, migranti e profughi, dovendone gestire la presenza e, soprattutto, avendo la necessità di elaborare nuovi percorsi capaci di costruire una convivenza stabile tra le popolazioni locali e queste realtà sempre più plurali. Siamo davanti ad un progressivo profondo cambiamento dei costumi che toccano aspetti della vita quotidiana all’interno della società locale. E questo reclama l’adozione di regole adeguate e di politiche efficaci, isolando i problemi dovuti agli atti deliquenziali.