Euregio, fondamentale avere un'Unione Europea forte

Nella seconda e conclusiva giornata del convegno “Integrazione o disintegrazione. Nuove sfide per le Regioni in Europa” a Palazzo Widmann, storici, ricercatori, docenti ed esperti giuridici hanno analizzato gli sviluppi delle Regioni in Europa secondo molteplici aspetti: la prospettiva storica, le tendenze secessioniste, gli assetti regionali in Italia e negli altri Paesi. Si è discusso in particolare della cooperazione transfrontaliera in Europa grazie allo strumento del GECT, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, anche se la limitazione delle competenze pone ancora ostacoli al suo potenziale. C’è comunque ancora spazio per intensificare la collaborazione tra Regioni di Stati diversi, compresa l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, una collaborazione che si rivela utile anche nella composizione di conflitti con le minoranze.

Sul piano economico-finanziario, il convegno ha illustrato, anche sulla base a dati e cifre concrete, che la situazione di crisi a seguito dell’indebitamento non è ascrivibile alle Regioni: al contrario, negli Stati federali e in quelli in cui il decentramento è avanzato, si può raggiungere più agevolmente un aumento della competitività rispetto agli Stati centralistici. In questo contesto sono state approfondite le caratteristiche e le potenzialità dell’Euregio tirolese, che vanta un PIL di 68 miliardi di euro, più alto di quello del Lussemburgo e molto vicino a quello della Slovacchia. Numeri che dimostrano l’importanza economica dell’euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Un altro aspetto affrontato dai relatori nella due giorni ha riguardato il particolare ruolo delle Regioni come mediatrici tra i cittadini e lo Stato o l’Unione europea. Una funzione che, in una prospettiva democratica, va ulteriormente ampliata. Da un lato per far compartecipare le Regioni al processo legislativo, dall’altro per esercitare il necessario controllo sulle decisioni assunte. Sono state ovviamente analizzate anche le cause delle tendenze alla disintegrazione dell’UE, culminate in questi giorni nell’avvio della “Brexit” e quindi dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Una possibile uscita da questa crisi, è stato detto a Bolzano, è rappresentata da un’Europa a più velocità. Senza dimenticare che un’Europa forte consente anche un rafforzamento delle Regioni, mentre una UE indebolita comporterebbe anche Regioni più deboli.

A conclusione dei lavori, il professor Walter Obwexer dell’Università di Innsbruck, che ha coordinato il convegno, ha ringraziato i relatori dei notevoli contributi e annunciato che probabilmente tra due anni ci sarà un nuovo appuntamento internazionale sul tema, nuovamente a Castel Presule come nel 2014. Il simposio di Bolzano è stato promosso dalla Provincia in collaborazione con l’Università di Innsbruck.

 

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