Ex Telefoni di Stato a Bolzano sarà cohousing e coworking, ecco il progetto
È deciso: l’ex sede Telefoni di Stato in Corso Italia a Bolzano sarà risanata. Questo è il primo passo per concretizzare un progetto di cohousing e coworking proposto dall’assessore Christian Tommasini. L’edificio infatti, secondo il progetto, ospiterà almeno una trentina di alloggi dedicati ai giovani, nella parte superiore, mentre sotto ci saranno cokworking con laboratori attrezzati, dedicati in particolar modo all’avvio di startup, e una caffetteria aperta al pubblico.
Come già annunciato, l’assessore ha proposto di utilizzare l’edificio degli Ex Telefoni di Stato in Corso Italia a Bolzano, di proprietà della Provincia, per attuare il primo progetto di cohousing e coworking (casa e lavoro), destinato ai giovani. E la Giunta ha dato il via libera. L’immobile, in stato di abbandono da più di trent’anni, dovrà essere ristrutturato. Ecco il progetto SmARTup consultabile integralmente. La Provincia può stanziare in un triennio la cifra prevista per i lavori, i 6 milioni di euro. Si tratta di un progetto pilota con ricadute sociali su un intero quartiere. «Abitare insieme e lavorare insieme, quindi condividere. Non solo dare servizi, ma anche qualità della vita intesa come qualità delle relazioni da costruire», ha spiegato Tommasini.
Tommasini su coworking, «percorso di costruzione partecipato»
Il piano di recupero prevede ai piani superiori dell’edificio una trentina di alloggi per i giovani e spazi abitativi condivisi, mentre al piano terra ci saranno i locali per progetti di coworking da realizzare in accordo con il Comune di Bolzano.
Le zone destinate ad alloggio sono spazi da affittare a canone calmierato per single e giovani coppie che possono rendersi autonomi dalla famiglia e avviare attività in proprio. Abbinati agli spazi abitativi, infatti, ci saranno aree di coworking che permettono di condividere luoghi per il lavoro abbattendo notevolmente i costi di avvio d’impresa e creando opportunità di sviluppo di nuove forme di lavoro.
I giovani che aderiranno al progetto saranno chiamati a dedicare parte del loro tempo a fini sociali e attività culturali, con ricadute positive per gli abitanti dello stesso edificio e del quartiere. Tommasini ha ricordato che la Giunta intende coinvolgere nel progetto anche le tre Consulte giovani provinciali, che potranno fare proposte per riempire di contenuti la palazzina e stilare i criteri del bando per l’accesso. Per la parte tecnica, accanto all’Ufficio manutenzione della Provincia si pensa a una collaborazione con l’Istituto per l’edilizia sociale Ipes.